Ucciso da bomba in auto: annullato arresto di due persone

(ANSA) – CATANZARO, 27 NOV – Il Tribunale del Riesame di
Catanzaro ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in
carcere per due giovani di Soriano ritenuti responsabili di
omicidio, tentato omicidio aggravato dalle modalità mafiose,
danneggiamento, detenzione di esplosivi e tentata estorsione in
relazione all’autobomba che il 9 aprile 2018, a Limbadi, uccise
il 43enne biologo Matteo Vinci e ferì gravemente il padre
Francesco. Antonio Criniti, di 30 anni di Soriano, difeso
dall’avvocato Pamela Tassone, e Filippo De Marco, di 41, di
Soriano, difeso dagli avvocati Vincenzo Cicino e Giuseppe
Orecchio, restano accusati soltanto traffico di stupefacenti.
I due erano stati arrestati nell’operazione «Demetra 2»,
scattata lo scorso 20 ottobre. Nel corso dell’operazione erano
finite nella rete anche altre cinque persone, alcune delle quali
già destinatarie di un’ordinanza riguardante il primo step
dell’indagine sull’autobomba. Secondo l’accusa, i due sorianesi,
al fine di saldare un debito di droga avrebbero accettato di
fabbricare la bomba poi collocata sotto l’auto dei Vinci.
Un’accusa che, insieme a quella di tentata estorsione e della
detenzione di armi, è stata annullata dal Tribunale del Riesame.
Per conoscere le motivazioni del provvedimento bisognerà
attendere 45 giorni. (ANSA).

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