(ANSA) – LAMEZIA TERME, 28 FEB – Un «Contratto per la
Calabria». E’ quello che propone il segretario generale della
Cisl, Luigi Sbarra, che é intervenuto a Lamezia Terme al
congresso regionale del sindacato.
«Il Covid – ha affermato Sbarra – ha aggravato
drammaticamente le condizioni economiche e sociali del
Mezzogiorno, ed in particolare della Calabria, che delle
debolezze meridionali è una sorta di distillato di occasioni
perdute. Per questo sarebbe un errore storico sprecare nei
prossimi due anni la grande opportunità del Pnrr e delle ingenti
risorse europee e nazionali che abbiamo a disposizione. Siamo
chiamati tutti ad un’assunzione di responsabilità. Non ci
saranno prove d’appello per nessuno: Governo nazionale e
regionale, enti locali, imprese, sindacati, banche, società
civile. In Calabria, così come in tutto il Mezzogiorno, occorre
un radicale cambio di passo ed una rivoluzione culturale, morale
e sociale. Lavoro, sanità, infrastrutture, politiche
industriali, povertà, legalità: non c’è voce che non trovi in
questa regione le ferite più profonde. Eppure, proprio la
Calabria può rappresentare l’occasione irripetibile ed il
fronte avanzato del riscatto del Sud e della ripartenza del
Paese, il luogo emblematico su cui orientare strategie di
crescita, di integrazione, di coesione attraverso un ‘Contratto
per la Calabrià: un grande accordo che intercetti un pezzo
importante del Pnrr, assicuri il rispetto trasparente
dell’assegnazione del 40% delle risorse, il buon utilizzo di
ogni euro, rimetta in moto gli investimenti sulle reti di
protezione, gli ecosistemi produttivi, le politiche sociali e
occupazionali, le strategie industriali. Vanno riscattate le
aree interne, rilanciate portualità e reti viarie ed avviato un
grande piano per il risanamento idrogeologico. E poi bisogna
sbloccare le assunzioni pubbliche, stabilizzare il precariato
storico, in particolare nella sanità, ammodernare scuole e
pubbliche amministrazioni».
“Per garantire questa svolta – ha detto ancora il segretario
della Cisl – occorre rafforzare gli strumenti e gli organici per
combattere ogni forma di criminalità e malaffare. Il sindacato
deve fare la sua parte denunciando le attività illecite e
collaborando strettamente con le istituzioni e la magistratura.
Sviluppo, lavoro e legalità devono camminare insieme, sono le
facce di una stessa medaglia. Non c’è un prima ed un dopo».
(ANSA).