Sequesto piazza Bilotti Cosenza, tutti gli indagati e le accuse

È stato notificato questa mattina al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto l’avviso di garanzia relativo alle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che hanno portato al sequestro di piazza Bilotti. Insieme al primo cittadino risultano indagati: Antonino Alvaro (collaudatore), Raffaella Angotti (Ingegnere incaricata dei test sulle saldature), Giorgio Barbieri (titolare della ditta capogruppo dell’Ati aggiudicataria dell’appalto), Francesco Converso (Responsabile Unico del Procedimento), Gianluca Guarnaccia (ingegnere della Barbieri costruzioni), Francesco Stellato (progettista travi zona museale), Francesco Tucci (direttore dei lavori), Paola Tucci (figlia e collaboratrice del direttore dei lavori), Pasquale Torchia (consulente del lavoro), Carlo Vernetti (titolare Si.Ge.A. costruzioni esecutrice dei lavori), Carlo Pecoraro (ex dirigente settore Infrastrutture del Comune di Cosenza), Antonio Raffaele Ferraro (ispettore del lavoro).
Durante la realizzazione del progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione della centralissima piazza Bilotti nell’agosto 2015 il sindaco insieme a Barbieri e Guarnaccia al fine di incassare dalla Regione Calabria il finanziamento delle opere complementari avrebbero attestato una falsa percentuale dello stato di avanzamento dei lavori. I soldi incamerati sarebbero infatti serviti per la prosecuzione dell’opera principale. Il fatto sarebbe stato commesso da Barbieri, come si evince dal decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Catanzaro, “al fine di agevolare le attività illecite della cosca Muto, alla bacinella della quale confluivano almeno in parte i proventi dell’azione illecita, implementandone così il potere economico e la capacità di controllo del territorio tramite l’ingerenza nelle attività economiche apparentemente legali”.

Il 16 dicembre 2016 il sindaco Occhiuto avrebbe istigato Alvaro, Tucci e Converso a redigere e trasmettere alla Regione Calabria una falsa ‘Relazione a Struttura Ultimata del progettò anche se l’opera non era stata completata (mancando ancora una scala) e la prova di serraggio dei bulloni non era stata eseguita. Un atto falso funzionale a consentire l’inaugurazione della piazza fissata per il giorno successivo. Modus operandi applicato anche per certificare la tenuta delle saldature sulle travi dell’area museale con una dichiarazione, falsa e retrodatata in cui sono stati omessi i difetti ed i crateri diffusi presenti, concordata tra il sindaco Occhiuto, Francesco Tucci, Converso, Guarnaccia, Stellato, Angotti, Vernetti ed Alvaro.
Gli stessi si sarebbero poi adoperati per attestare falsamente il collaudo dell’opera, pur non sussistendone le condizioni, affinché fosse possibile festeggiare il concerto di Capodanno in piazza Bilotti. In modo da evitare sgradevoli ‘sorpresè l’ispettore del lavoro della sede di Cosenza Raffaele Antonio Ferraro avrebbe con tempestività avvisato Torchia, consulente della ditta Barbieri, dell’imminente esecuzione di controlli sul cantiere. Nell’atto appare anche Domenico Cuconato, ormai deceduto, Responsabile Unico dei lavori di Piazza Bilotti fino al 2016, autore della famosa perizia idrogeologica ‘copia-incollà sulla base della quale è stato redatto il progetto.
(Mit/Adnkronos)

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