45 minuti di pura follia, un secondo tempo incredibile, in cui succede di tutto tra gol ed espulsioni, costa al Cosenza la sconfitta in pieno recupero nel match in casa del Pescara.
Un ko assurdo per come maturato, dopo un primo tempo dominato dalla squadra di Braglia, schierata con gli ultimi arrivati Casasola e Prezioso sin dall’inizio, il primo si impadronisce della corsia di destra, il secondo gioca nel ruolo di interno destro del centrocampo a 5 completato poi da Kanoute, Sciaudone e D’orazio, dietro ci sono Idda, Monaco e Capela davanti a Perina, mentre la coppia d’attacca è composta da Asencio e Riviere. Quest’ultimo però si fa male e lascia il campo a Pierini dopo appena mezz’ora di gioco. Nella prima frazione il Cosenza è padrone del campo e spreca con D’Orazio e Pierini prima dell’intervento duro su Sciaudone dell’ex Palmiero che lascia il Pescara in 10. Sulla punizione che ne segue Pierini centra la traversa che chiude la prima aprte di gara. Il Cosenza è in assoluto controllo e il gol di Asencio in avvio di ripresa, stacco di testa in area sul cross di Prezioso e palla in fondo alla rete, sembra mettere sui binari giusti una gara che invece sta per trasformarsi inesorabilmente. L’intervento duro di Sciaudone su Galano costa il rosso diretto al centrocampista e l’addio alla superiorità numerica per il Cosenza. Il Pescara si galvanizza e chiude dietro i lupi. Il gold del pareggio è nell’aria e arriva al 69′ con Zappa che raccoglie il cross di Crecco e, approfittando dell’intervento a vuoto di Idda, infila alle spalle di Perina col piatto destro. In 10 contro 10 gli spazi sono infiniti e gli ultimi 10 minuti di gara regalano emozioni a non finire. A cominciare dal rigore per il Pescara concesso per l’atterramento di Memoushaj ad opera di Perina che si fa subito perdonare deviando sulla traversa e poi bloccando la conclusione dagli 11 metri di Galano. Poi c’è anche il palo centrato in scivolata da Pierini con Fiorillo battuto e infine, al 94′ la rete decisiva di Bobic che in contropiede trova scoperta la retroguardia dei lupi e supera un Perina questa volta non perfetto. Un finale beffa nel quale si segnala anche l’espulsione per doppia ammonizione di Kanoute. Il Cosenza esce dall’Adriatico con le ossa rotte e con l’obbligo di reagire immediatamente, domenica al San Vito Marullla arriva la capolista.