“Il sindaco di Riace, Antonio Trifoli, in evidente affanno dopo aver nuovamente testimoniato all’Italia intera la sua totale inadeguatezza, ha chiesto una “prova d’amore”. Ma l’arrivo a Riace della Lega appare più come un tentativo di provocazione e ricerca identitaria del suo capo, che di sostegno al proprio suddito oramai indifendibile, e quindi prossimo a essere mollato, qual è il Sig. Trifoli. A Riace con questa puntata elettorale, si consuma l’ultimo atto di un delitto propagandistico contro un virtuoso modello di integrazione possibile. Di Riace, l’olimpionico del comizio elettorale, ha preteso lo scalpo”. A scriverlo sull’Huffington Post è Jasmine Cristallo, coordinatrice calabrese delle “sardine”, commentando l’arrivo di Matteo Salvini, previsto per venerdì 17 gennaio, nel piccolo centro della locride, simbolo, fino a poco tempo fa, del cosiddetto “modello Riace” incarnato dall’ex sindaco Mimmo Lucano.
Il “Modello Riace” rappresentava “uno strumento attraverso il quale affrontare i guasti prodotti da politiche scellerate e miopi – aggiunge Cristallo – che hanno determinato un cannibalismo sociale da parte dei vari Nord verso i diffusi Sud del Pianeta. Non si poteva permettere che rimanesse in vita una tale testimonianza di percorso condiviso, di accoglienza funzionale, di promozione umana e sociale”. Infine, la coordinatrice regionale delle “sardine” sottolinea che “il segretario della Lega sarà a Riace di venerdì 17, un giorno che è sinonimo di sciagure: come può essere burlone il calendario”, per poi concludere: “Il comizio della Lega si terrà “alla Marina” e non nel borgo, e chi conosce la storia di Riace sa bene che differenza abissale intercorra tra i due luoghi che si distanziano per circa sette chilometri di curve e secoli di storia. E il borgo il luogo dell’accoglienza. E nel borgo che è nata “Città Futura”. La Riace famosa in tutto il mondo è la Riace del borgo”.
(Lro/Adnkronos)