Sanità Calabria: Lega, a chi fa paura subcommissario?

(ANSA) – CATANZARO, 04 APR – «Appare inverosimile che, dopo
oltre quattro mesi, non venga data la possibilità al colonnello
dei carabinieri Maurizio Bortoletti di iniziare la sua attività
di sub-commissario alla sanità in Calabria, pur essendo stato
regolarmente nominato della Giunta regionale il 18 novembre del
2021». ;Lo afferma, in una nota, Il Commissario regionale della
Calabria della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno.
“Ma, quel che risulta più grave – aggiunge – è la mancanza di
atti e giustificazioni che possano ritenersi credibili e
adeguate. Inquietante é poi il tentativo, miseramente fallito,
di un parlamentare del Pd, Daniele Manca, di inserire un
emendamento, depositato in commissione Bilancio al Senato, per
impedire a Bortoletti di svolgere la sua attività in Calabria
con le sue prerogative di polizia giudiziaria. Provvedimento
stranamente valido ed efficace per la sola Calabria. Condotte
incomprensibili che stanno ritardando la presenza del colonnello
dell’Arma nella nostra regione. E che, quindi, stanno
materialmente impedendo che si inizi quel percorso di bonifica
che tanto necessità alla Calabria. Regione in cui, per oltre 10
anni, i commissari nominati dal Governo non sono riusciti
nemmeno a far redigere bilanci corretti in ben due Aziende
sanitarie provinciali». «Perché non si vuole che Bortoletti –
dice ancora il Commissario calabrese della Lega – venga nella
nostra regione? Perché si sta bloccando una nomina che, in altre
occasioni, è diventata operativa in 24 ore? A chi fa paura il
colonnello? Domande che finora non hanno ottenuto alcuna
risposta, ma che meritano, certamente, un chiarimento.
Sicuramente, le lobby affaristico-‘ndranghetistiche non
gradiscono la presenza del sub-commissario, nominato per
risanare il sistema economico-contabile della sanità in
Calabria, che tante risorse ha sprecato senza dare alcun
risultato positivo ed obbligando migliaia di cittadini ad
arricchire le altre regioni, con uno spreco di oltre 350 milioni
di euro. Una situazione del genere, se siamo ancora in uno Stato
democratico e legale, merita un’adeguata attenzione da parte del
Parlamento, che, se non è colluso con tale sistema, deve
immediatamente nominare una commissione di inchiesta per
verificare chi e perché non vuole Bortoletti in Calabria».
“Si tratta di un fatto così grave – conclude Saccomanno – per il
quale è stata già interessata la magistratura contabile e
penale. Ma la politica non può, come sempre, lasciare tale
spazio soltanto ai giudici, omettendo di assumere quelle
iniziative che le appartengono». (ANSA).

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