REPORT UNICAL: Calabria, in primo trimestre si salva solo export agro – alimentare

È stata pubblicata oggi sulla piattaforma OpenCalabria, dedicata all’economia e politica dello sviluppo calabrese, la ricerca svolta da Francesco Aiello docente di Politica Economica presso l’Università della Calabria specializzato nello studio dei divari di sviluppo in Italia e in Europa. “Nel primo trimestre 2020, – rivela il report – le esportazioni italiane sono diminuite in tutto il territorio nazionale: -6,8% nel Nord-est, -5,4% nel Mezzogiorno, -3,5% nel Centro e -3-3% nelle regioni del Nord-ovest. Su base regionale, nel primo trimestre 2020 la Calabria registra una riduzione dell’8,9% rispetto al 2019. Le regioni che hanno registrato la più elevata flessione delle esportazioni sono Valle d’Aosta (-21,4%), Basilicata (-17,2%) e Marche (-9,5%)”.
“Nel primi tre mesi del 2020, le regioni che hanno registrano un aumento sostenuto delle esportazioni sono invece il Molise (+57,0%), la Liguria (+39,0%) e la Sardegna (+12,2%). L’esito aggregato della Calabria (-8,9%) – viene chiarito nella ricerca – è determinato dalla riduzione nei settori relativamente più importanti dell’export regionale. La riduzione più elevata (-93,3%) si ha nel settore dei prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento. Rilevante è anche la riduzione (-42%) nel settore dei trasporti e quella (-10,2%) del comparto della chimica. Le esportazioni del settore agricolo sono però aumentate del 18,2% e quelle dell’agro-alimentare del 6,7%. In generale i volumi delle esportazioni calabresi segnalano comunque, in media, bassi livelli di competitività delle produzioni locali sui mercati internazionali”.
“Tra le numerosissime cause che aiutano a spiegare la bassa competitività delle beni prodotti in Calabria, – spiega Aiello – è ragionevole pensare che il basso livello di innovatività sia uno dei motivi più rilevanti: la Calabria investe in ricerca e innovazione solo lo 0,52% del proprio Pil. Una delle sfide post-Covid a favore delle esportazioni calabresi sarà quella di aumentare la densità di imprese specializzate in settori ad elevato contenuto tecnologico. Su base istituzionale, una forte spinta all’export regionale potrebbe venire dalla Zona Economica Speciale che, a tre anni dalla sua istituzione, è ancora un progetto vuoto di contenuti”.
(Mit/Adnkronos)

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