(ANSA) – CATANZARO, 16 APR – «Luciano Vigna, l’ex tragico
assessore al bilancio della città di Cosenza che ha portato le
casse del comune in default, con un buco di svariate centinaia
di milioni di euro, ora viene premiato per i suoi ‘brillanti«
risultati: si trova a ricoprire il doppio incarico di direttore
della Fondazione Calabria Film Commission e di Capo di Gabinetto
del Presidente della Giunta regionale. Una concentrazione di
potere nelle mani di una sola persona che farebbe storcere il
naso a chiunque. E, infatti, la legge lo vieta. La legge
regionale 16 del 2005 dispone che nell’ufficio di Gabinetto non
può essere utilizzato chi ‘sia componente di organi statutari
di enti, aziende o società regionali o a rilevante
partecipazione regionalè, proprio come risulta essere la Film
Commission». Lo afferma in una nota Carlo Tansi, presidente e
fondatore del movimento civico Tesoro Calabria.
«Certo – prosegue – Vigna nell’istruttoria che ha portato
alla sua nomina a Capo di Gabinetto ha presentato una
autocertificazione in cui afferma di non versare in alcuna causa
di incompatibilità. Ma non basta una dichiarazione farlocca per
mettere sotto il tappeto la questione. Il Direttore della Film
Commission ha il potere di nominare consulenti, verifica i
rimborsi spese, gestisce le procedure di assunzione e
reclutamento del personale e gestisce amministrativamente le
procedure di concessione di contributi, acquisizione lavori,
servizi, forniture, verifiche e controlli. Mentre il Capo di
Gabinetto della Giunta regionale cura la trattazione degli
affari connessi con le funzioni del Presidente. Difatti,
l’articolo 18 dello Statuto della Fondazione chiarisce che la
Regione Calabria esercita attività di vigilanza (e la Giunta
regionale sovrintende all’ordinamento ed alla gestione) nei
confronti della Fondazione stessa. Per questo Vigna non può
ricoprire il ruolo di controllore e controllato e, pertanto, la
logica (e la legge) vorrebbe che si dimettesse subito».
«Capiamo – conclude Tansi – che la sete di potere e
l’attaccamento alla poltrona, unita alla totale indifferenza di
un’opposizione consiliare complice di questo squallido sistema
di potere (DEMA e M5S compresi), tende a non mutare mai lo
status quo e l’incancrenirsi di sacche di privilegi, ma è giunta
l’ora di far prevalere la normalità politico-amministrativa a
favore dei calabresi a fronte della prepotenza esercitata da
questi oligarchi cosentini». (ANSA).