(ANSA) – CATANZARO, 08 OTT – «Ancora una volta il rispetto
delle leggi, la trasparenza, la meritocrazia e le pari
opportunità restano inesistenti in Calabria. Abbiamo così
chiesto l’intervento del Ministero, per avviare un’ispezione in
relazione alla gestione amministrativa e finanziaria della
Regione Calabria, con particolare riguardo all’affidamento degli
incarichi di componente dell’ufficio stampa della giunta
regionale.» I deputati calabresi del Movimento 5 Stelle
Alessandro Melicchio, Dalila Nesci, Paolo Parentela Giuseppe
D’Ippolito e Riccardo Tucci annunciano, in una nota, «la
presentazione di un’interrogazione sui giornalisti esterni
assunti alla Cittadella per curare la comunicazione della giunta
guidata da Jole Santelli».
«Anche il Sindacato giornalisti della Calabria e l’ufficio
Inpgi della Calabria – prosegue la nota – avevano chiesto il
ritiro della manifestazione d’interesse utilizzata degli uffici
regionali per scegliere esperti esterni, evidenziando palesi
violazioni di leggi dello Stato. Questa amministrazione, però,
si è dimostrata refrattaria ad avviare procedure corrette per un
concorso pubblico serio e trasparente. Sono riusciti ad ignorare
perfino una sentenza della Corte Costituzionale, che aveva
contestato il tentativo, da parte della Regione Calabria, di
stabilizzare i giornalisti già impiegati, con contratto
individuale per ‘chiamata direttà. Sono andati dritti come un
treno, – continuano i parlamentari pentastellati – pur di
operare nomine illegittime, su base fiduciaria e a danno del
personale dipendente già di ruolo e di tutti i cittadini. Si è
fatto in modo, addirittura, di escludere la partecipazione di
giornalisti interni, già disponibili nella pubblica
amministrazione regionale, attraverso i mancati nulla osta per
poter partecipare alla scelta dei componenti dell’ufficio stampa
della giunta regionale. Gli escamotage normativi messi in atto
dai dirigenti regionali, totalmente asserviti ad un sistema
politico marcio, sono stati utilissimi per portare a casa
quest’altra indegna infornata di nomine. Si sono ignorate così
le professionalità già presenti nell’Ente, non rispettando la
loro dignità professionale, per poter assegnare ingenti somme a
propria discrezione. Hanno pensato, poi, di confermare altri due
giornalisti esterni, anche loro con un contratto fiduciale con
l’organo politico ma stipulato con la precedente giunta.
Sarebbero dovuti decadere, per legge, il 26 gennaio con la fine
della legislatura e invece sono ancora là».
«Continuano pertanto – concludono i deputati 5 stelle – le
losche operazioni che, ça va sans dire, ‘si illustrano da sé’,
senza che la Santelli riesca ad affrancarsi da questo degrado
etico che, purtroppo, si continua a percepire
nell’amministrazione della nostra regione». (ANSA).