Regionali: Oliverio, “ho incontrato Zingaretti, ho chiesto approdo unitario. Graziano di cosa parla?”

«È vero: ho incontrato zingaretti. A lui ho confermato che non ho mai inteso ‘Oliverio o la morte. Ho dato, dunque, la mia disponibilità a lavorare insieme per un percorso e un approdo unitario. E l’ho fatto senza chiedere nulla in cambio». A dirlo è stato il presidente della Regione Calabria, oggi a Lamezia Terme nel corso dell’inaugurazione della sede del Comitato «Oliverio presidente», in merito alla sua ricandidatura ed ai suoi rapporti col Pd, che ha deciso di sostenere l’imprenditore Pippo Callipo.

«Non ho chiesto posti o nomine o promesse varie. Ho solo chiesto – ha aggiunto Oliverio parlando con i giornalisti – una seria correzione di linea rispetto a questi mesi. Prima di tutto riaprendo un rapporto ed un dialogo positivo con la coalizione del centrosinistra, incredibilmente interrotto dal Commissario regionale». «Occorre ripartire dalla coalizione che ha vinto le ultime elezioni regionali – ha aggiunto Oliverio – per andare oltre, attraverso un proficuo confronto con movimenti e forze civiche, liberando il Pd da atteggiamenti arroganti che finora hanno provocato danni ed isolamento del partito».«Bisogna correggere questo grave errore – secondo il Governatore uscente – commesso contro la coalizione. Un arco di forze importanti del centrosinistra vengono prima snobbate e poi contrastate. Questa chiusura è incredibile».

«Io sono un dirigente del Pd e non sarà Graziano a cancellare o a ledere la mia identità, la mia storia, la mia riconoscibilità». «Graziano – ha aggiunto – dovrebbe rimuovere dalla sua memoria e, quindi, dalla sua indole, fasi della storia che sono ormai archiviate: lo stalinismo, una concezione dittatoriale della vita politica. La vita politica è fatta di pluralismo e di democrazia. Si guardi intorno e veda che qui c’è il Pd. Si rifletta sulle iniziative che ci sono state in questi mesi. Si vada a rivedere attraverso i video la composizione e la forza ed anche la qualità di quelle presenze e ci si renderà conto che il Pd è lì, insieme alla società che ha accompagnato in questi mesi questa fase. Se cinquemila iscritti sottoscrivono un documento ci sarà pure una ragione. Se 270 sindaci sottoscrivono una proposta di candidatura e tra questi tutti i sindaci del Pd, nessuno escluso, ci sarà pure una ragione. Ed allora di che cosa parla Graziano? Di quale partito parla? Io mi auguro, e ancora oggi insisto rivolgendo un appello in tal senso a Zingaretti, che il segretario assuma personalmente la direzione di questa vicenda. Che, a parte i consigliori, ascolti sindaci, iscritti, ascolti anche le forze della società civile e gli imprenditori, e si faccia dare valutazioni. Chieda chi è Graziano, con tutto il rispetto per la persona, chieda anche a chi vive negli angoli più sperduti di questa regione e gli diranno: ah Oliverio, il
comunista, il dirigente del Pd».
«Mi auguro – ha concluso Oliverio – che Zingaretti possa riprendere le fila di questa situazione con grande serenità, senza condizionamenti, e riprendere le fila di un cammino che mi auguro possa consentire una ricomposizione. Lo dico per la Calabria e per il Pd. Una proposta va confrontata prima di essere sostenuta. In quali sedi è stata definita questa proposta? Con quali forze del Pd calabrese? In quale istanza ed in quale luogo del Pd calabrese si è venuti a dire ‘noi pensiamo che possa essere Callipo? Ma vi pare questa una forzatura di Oliverio o, invece, una forzatura di chi pensa da Roma di decidere sulla testa di tutto e di tutti». (ANSA).

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