Regionali: Lega, “Callipo ipocrita, guardi a chi lo sostiene”

«Sapevamo fin dall’inizio che la presenza della Lega avrebbe rotto gli equilibri trasversali che hanno reso la Calabria la regione più povera d’Italia e tra le più povere d’Europa. Quello che non ci aspettavamo era l’ipocrisia di Callipo nel parlare di ‘ndrangheta e inchieste avendo deciso di farsi appoggiare proprio da Oliverio e da quel partito che maggiormente è stato coinvolto nelle recenti operazioni. Un’ipocrisia sconvolgente la sua: ha imbarcato i principali artefici del disastro e fa la morale agli altri?». Lo afferma, in una nota, la Lega Calabria in replica a quanto dichiarato dal candidato presidente del centrosinistra PippoCallipo.
«Siamo a fianco di Gratteri – aggiunge la Lega Calabria – e abbiamo invitato i nostri sostenitori e militanti a partecipare alla manifestazione del 18, ma avendo un briciolo di stile abbiamo deciso di non comunicarlo per non strumentalizzare una manifestazione civica che era bene rimanesse senza simboli politici in campagna elettorale. Evidentemente Callipo vuole strumentalizzare anche un’iniziativa che sarebbe opportuno non venisse politicizzata. Siamo contenti che Callipo abbia deciso di parlare delle presunte proteste della base della Lega perché ci permette di chiarirlo pubblicamente. Le eventuali proteste nascono principalmente da due motivi: da persone, vicine a qualche esponente politico locale, che avevano aderito sperando di blindare loro stessi e le candidature dei loro mandatari e da sistemi di potere, molto legati con la stampa, che hanno cercato di ottenere con il ricatto un’opportunità politica. La Lega non è un autobus che porta a destinazione a danno della gente che non può dire la sua solo perché non è vicina al dinosauro politico di turno. Abbiamo fatto delle scelte, giuste o sbagliate che siano, con l’idea di rappresentare il più possibile la Calabria trascurata, offesa e depredata da sistemi di potere, ‘ndrangheta e politica clientelare». «Callipo non venga a fare il puro – conclude la nota – o parli di cambiamento perché l’unico cambiamento del quale parlare è il suo, invero quello dei continui cambi di sponda che ha fatto negli ultimi 10 anni». (ANSA).

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