Gli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 22 dipendenti pubblici assenteisti della Città Metropolitana di Reggio Calabria, tutti indagati per truffa aggravata ai danni dell’Ente. Le indagini, condotte dai finanzieri della Compagnia Pronto Impiego di Reggio Calabria e coordinate dalla locale procura diretta da Giovanni Bombardieri, poggiano su ciò che è emerso da tre mesi di riprese video e servizi di osservazione, pedinamento e controllo. In particolare, gli indagati, attraverso favori reciproci e vari espedienti messi in atto per attestare la loro presenza in ufficio, si assentavano indisturbati dal luogo di lavoro anche per diverse ore al giorno. Alcuni di essi in sede non ci entravano nemmeno, sebbene figurassero regolarmente in servizio.
“Un sistema di malaffare che, per i suoi caratteri di pervasività e diffusione nel contesto amministrativo dell’Ente, non poteva che realizzarsi e perdurare nel tempo attraverso atteggiamenti di radicata complicità tra i singoli indagati”, spiega in un comunicato il Comando provinciale della Guardia di Finanza Reggio Calabria, “il tutto per perseguire personali benefici in un clima di cronico disinteresse per le funzioni pubbliche svolte e di totale assenza di senso del dovere”.
Ancora più nello specifico, con alcuni artifici e raggiri, i dipendenti attestavano falsamente la loro presenza in ufficio raccogliendo, a rotazione, più tessere magnetiche e vidimandole per certificarla. Ma in buona sostanza solo il “vidimatore” era in sede, raggiunto in seguito da qualcun altro così da eludere ogni forma di controllo interno.
In media, ciascun dipendente arrivava ad assentarsi anche per diverse ore del giorno delle 6 tenute a svolgere, e molti arrivavano in ufficio anche con oltre 2 o 3 ore di ritardo e senza vidimare la propria presenza in quanto il collega d’ufficio aveva già provveduto. Alcuni impiegati, infine, al lavoro non ci andavano proprio, ma risultavano ugualmente in servizio.
(Lro/Adnkronos)