(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 20 NOV – È definitiva la condanna a
12 anni di carcere per Teodoro Crea. Lo ha deciso la seconda
sezione della Cassazione davanti alla quale si è discusso il
processo per l’estorsione ai danni di Nino De Masi,
l’imprenditore della Piana di Gioia Tauro che da anni vive sotto
scorta e che, assistito dall’avvocato Antonio Mazzone, si era
costituito parte civile nel processo.
La Suprema Corte, in sostanza, ha confermato la sentenza di
secondo grado emessa a giugno nei confronti del boss di
Rizziconi difeso dall’avvocato Francesco Albanese. È stata
annullata con rinvio, invece, la condanna a 8 anni inflitta a
Giuseppe Crea. Il figlio del boss Teodoro, difeso dall’avvocato
Pasquale Loiacono, adesso sarà giudicato di nuovo a Reggio
Calabria da una nuova Corte d’Appello.
Con la sentenza emessa ieri, la Cassazione conferma che c’è
stata l’estorsione ai danni di De Masi. Quest’ultimo era
costretto a consegnare alla cosca trattori e macchine per
l’agricoltura, ma anche altri attrezzi e materiale vario. Il
tutto, stando alla ricostruzione della Procura, senza mai
ottenere il pagamento della merce, il cui valore ammontava a
oltre 180 mila euro.
Per la stessa estorsione, ma anche per associazione mafiosa, a
settembre il gup di Reggio Calabria ha condannato a 23 anni di
carcere anche l’altro figlio del boss, l’ex latitante Domenico
Crea, imputato in uno stralcio dello stesso processo in cui è
parte offesa sempre l’imprenditore De Masi. (ANSA).