Processo «Tisifone» contro le cosche di Isola Capo Rizzuto, 18 condanne e un’assoluzione

Diciotto condanne con pene dai 14 ai 2 anni e mezzo di reclusione e una assoluzione. E’ questa la sentenza in abbreviato, emessa dal gup di Catanzaro Teresa Guerrieri, del procedimento «Tisifone» istruito dai sostituti procuratori della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo e Domenico Guarascio contro le cosche di Isola Capo Rizzuto Capicchiano, Nicoscia, Manfredi e Gentile. Con l’operazione Tisifone, il 20 dicembre 2018, è stata bloccata una guerra di mafia in atto che vedeva contrapposti i Capicchiano contro le altre cosche avversarie. Le armi erano cariche e gli investigatori della Squadra mobile di Crotone le avevano già intercettate, come avevano intercettato dialoghi il cui tenore non lasciava dubbi: «Devono morire tutti». Le accuse che la Dda di Catanzaro contesta agli imputati sono associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, detenzione illegale di armi, tentato omicidio, rapina, illecita concorrenza con minaccia.
Il gup ha condannato Salvatore Arena (8 anni, un mese e un giorno di reclusione); Seyoum Asrat (5 anni, e 4 mesi);
Gianfranco Calabretta (9 anni e 4 mesi); Antonio Capicchiano (14 anni); Orlando Capicchiano (11 anni e 4 mesi); Salvatore
Capicchiano (14 anni); Rosario Curcio (10 anni); Alessandro Giardino (8 anni e 4 mesi); Antonio Lentini (10 anni); Francesco Macrillò (8 anni); Antonio Manfredi (8 anni e 4 mesi); Luigi Manfredi (10 anni); Giovanni Muccari (8 anni e 4 mesi); Antonio Nicoscia di 43 anni (12 anni); Antonio Nicoscia di 33 anni (8 anni); Santo Claudio Papaleo (12 anni); Carmine Serapide (2 anni e 8 mesi); Rocco De Vona (10 anni). Assolto Tommasino Ierardi.

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