(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 25 SET – Era stato arrestato
nell’operazione «Banda del Buco», quando, nel giugno scorso, i
carabinieri della Compagnia di Taurianova, coordinati dalla
Procura di Palmi, hanno disarticolato un gruppo che per due anni
aveva commesso vari furti nel territorio della Piana di Gioia
Tauro, ma ora, Domenico Ascone, 40enne di Taurianova, dovrà
rispondere di ulteriori reati della stessa natura. Gli
approfondimenti dei carabinieri, coordinati dal pm Giorgio
Panucci, sono continuati anche dopo l’esecuzione della misura
cautelare per sette persone ed hanno consentito di documentare
come Ascone non fosse solo un semplice partecipe
dell’associazione, ma un vero e proprio leader organizzativo.
Gli accertamenti hanno anche fatto emergere come, poco tempo
prima del loro arresto, alcuni dei partecipi del gruppo stessero
pianificando un nuovo colpo, questa volta assoldando componenti
di altre bande provenienti dalla Puglia. I pregiudicati infatti,
proprio sotto la direzione di Ascone, secondo l’accusa, volevano
assaltare uno o più bancomat utilizzando dell’esplosivo e, per
lo scopo, avevano già reperito il materiale e l’attrezzatura
necessaria, svolto sopralluoghi e fatto anche arrivare a
Taurianova gli «esperti» nel maneggio del materiale dinamitardo
e dei colpi alle banche.
L’azione era pianificata nei minimi dettagli: la giornata
ideale per trovare più denaro, le persone che dovevano
partecipare, gli appoggi logistici, le autovetture da
utilizzare, come e dove fuggire, e Ascone, per come emerso,
grazie alla consolidata collaborazione di Mihai Tudor (anche lui
già arrestato nel giugno scorso) imponeva le direttive,
individuava le soluzione e risolveva le problematiche emerse,
pur cercando di rimanere sempre «dietro le quinte».
L’assalto ai bancomat non è arrivato alla fase esecutiva
grazie al tempestivo intervento dei carabinieri di Taurianova
che hanno fermato e identificato i componenti dei due gruppi,
sequestrando disturbatori di frequenze, tassellatori,
flessibili, guanti, torce e indumenti idonei a celare la propria
idoneità durante le azioni criminose. Per quanto accertato il
gip ha emesso una rinnovata ordinanza di custodia cautelare nei
confronti di Ascone notificata in carcere dai carabinieri.
(ANSA).