Si fa chiarezza finalmente. Dopo un lungo e buio periodo, un respiro di sollievo per la nota Avvocatessa Palma Spina.
Proprio nei giorni scorsi, infatti, nell’ ambito dell’ inchiesta della Dda di Salerno, nel corso di un interrogatorio a cui è stato sottoposto, il giudice Petrini ha affermato che i rapporti con la Spina si sono limitati ad una sola richiesta di denaro necessario per alcune spese di ricostruzione di un immobile di famiglia ad Assisi, distrutto dal terremoto del ‘97.
La definiscono “precaria” gli inquirenti, la situazione economica di Marco Petrini.
E, infatti, dalle verifiche eseguite dagli inquirenti nel corso dell’ incidente probatorio, emergerebbe una situazione “di sofferenza bancaria”. Perché, nonostante “l’ elevato reddito posseduto – si legge nelle carte – Petrini non riesce a far fronte alle proprie situazioni debitorie divenute alquanto gravose”.
Si inquadrerebbe in tale contesto la richiesta di denaro a Palma Spina.
Soldi che l’ Avvocatessa consegnerà al magistrato, il quale dichiara di averli ricevuti in prestito e di non averli mai restituiti.
Infatti l’ Avvocatessa Spina non ha mai ricevuto in cambio favoritismi nell’ ambito delle attività da lei svolte presso la commissione tributaria.
C’è tanto nelle carte dell’ inchiesta che ha portato il personale del nucleo di Polizia Economico finanziaria della Guardia di Finanza di Crotone, del Servizio Centrale Operativo Criminalità Organizzata di Roma (SCICO) e di altri reparti delle Fiamme Gialle, a dare esecuzione ad una ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di otto indagati: per sette, tra cui il magistrato in servizio presso la Corte d’ Appello di Catanzaro, Marco Petrini, il giudice per le indagini preliminari di Salerno ha disposto il carcere, per l’ ottavo i domiciliari.