‘Ndrangheta: Tallini davanti al gip, negato ogni accusa

(ANSA) – CATANZARO, 24 NOV – Quattro ore di interrogatorio
davanti al gip per Domenico Tallini, ex presidente del consiglio
regionale, finito ai domiciliari lo scorso 19 novembre con
l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio
elettorale politico mafioso. Ha risposto a tutte le domande che
gli sono state poste dal gip, dal procuratore vicario Vincenzo
Capomolla, dal sostituto Domenico Guarascio e dal suo legale
Enzo Ioppoli. «Si è dichiarato estraneo a tutte le accuse – ha
detto il suo legale -, né nella sua storia personale, né in
quella politica ha mai avuto rapporti con la criminalità
organizzata. Altrimenti non avrebbe giammai raggiunto le cariche
che ha ricoperto». Tallini ha escluso ogni coinvolgimento con la
cosca Grande Aracri, come contestato dalla Dda di Catanzaro.
“Anzi, – ha dichiarato l’avvocato Ioppoli – ha detto che la
criminalità organizzata lui la considera la causa principale dei
problemi di questa martoriata terra di Calabria, sono sue
parole. Ne è stato sempre lontano» .
«Tallini – ha poi riferito
l’avv. Ioppoli in una nota – ha offerto al giudice la propria
versione dei fatti in modo particolareggiato, anche attraverso
precisi riferimenti temporali e documentali per contrastare
l’ipotesi accusatoria. Tallini ha escluso categoricamente di
avere avuto rapporti, di qualsiasi natura, con la criminalità
organizzata e, in particolare, ha escluso la sua consapevolezza
in ordine al coinvolgimento di famiglie mafiose nell’iniziativa
imprenditoriale Farma Italia».
«L’indagato – ha aggiunto il suo legale – ha riferito di
essersi interessato a tale iniziativa in quanto gli è stata
illustrata da persone che riteneva affidabili e competenti ed,
inoltre, perché riteneva il progetto interessante per la
ricaduta che avrebbe potuto avere nel territorio calabrese sul
piano occupazionale. Ha spiegato, non senza momenti di
commozione, come è nato il coinvolgimento del figlio Giuseppe il
quale ha continuato a lavorare nella società Farmaeko anche
quando ormai lui voleva che smettesse a causa degli scarsi
risultati conseguiti che hanno richiesto cospicui apporti
economici del figlio».
«Quanto all’appoggio elettorale da parte di esponenti della
criminalità organizzata, al di là delle millanterie – ha
concluso Ioppoli – Tallini ha dimostrato, fornendo anche i nomi
di tutte le persone che lo hanno sostenuto nel circondario
crotonese durante le competizioni elettorali, di non aver mai
né chiesto, né ricevuto alcun appoggio da associazioni
criminali, potendo contare, invece, sui molti voti di tanti
sostenitori che lo hanno sempre apprezzato e stimato durante la
sua lunga attività politica». (ANSA).

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