(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 10 DIC – Per l’omicidio di Bruno
Ielo, l’ex carabiniere che da pensionato gestiva una tabaccheria
a Gallico, il presunto killer Francesco Mario Dattilo sarebbe
stato pagato 15 mila euro. È quanto emerge da un verbale del
pentito Daniele Filocamo inserito nel fascicolo dell’inchiesta
conclusa nelle settimane scorse dal procuratore di Reggio
Calabria Giovanni Bombardieri e dal sostituto della Dda Stefano
Musolino.
Interrogato dal pm il 3 settembre, infatti, il collaboratore
di giustizia ha spiegato che Dattilo sarebbe stato assoldato da
suo fratello Nino (anche lui pentito) per danneggiare sul viale
Calabria il bar «Mary Kate» di Mimmo Morabito, indagato assieme
ai Filocamo nell’inchiesta «Pedigree» contro la cosca Serraino.
“Mio fratello viene a trovarmi… – afferma Daniele Filocamo – gli
ho detto io ma chi è stato, dice che è stato Francesco Dattilo…
che lo hanno arrestato per l’omicidio là. E chi lo ha mandato?
Dice lo abbiamo mandato io, Nino Barbaro… è a conoscenza dei
fatti Ciccio Russo. Dice, Francesco Dattilo è uno con i De
Stefano, è di Archi… è uno che fa ste cose tant’è dice che fa
pure omicidi… su commissione. Mio fratello mi diceva che questo
Dattilo si vantava che per la somma di 15mila euro aveva
ammazzato un carabiniere a Gallico».
Il riferimento è a Bruno Ielo che, per i magistrati, era «un
semplice e onesto tabaccaio» ucciso il 25 maggio 2017 a Catona
dopo aver chiuso la sua tabaccheria a Gallico. Due colpi di
pistola che, secondo la Dda, sono stati esplosi proprio da
Francesco Dattilo su richiesta di Franco Polimeni ritenuto un
esponente della cosca Tegano di Archi. (ANSA).