‘Ndrangheta, otto arresti a Torino

Blitz della Guardia di Finanza di Torino che ha eseguito, su richiesta della direzione distrettuale antimafia di Torino, otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, nonché sequestri di beni sul territorio nazionale, nei confronti di soggetti legati alla ‘ndrangheta radicati nel territorio di Carmagnola ed operanti a Torino. Tra gli arrestati anche l’assessore regionale Roberto Rosso, esponente di Fratelli d’Italia. Tra le condotte illecite, oltre all’associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro, agli indagati è contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo gli investigatori l’assessore regionale Roberto Rosso arrestato questa mattina nell’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Torino e coordinata dalla direzione distrettuale antimafia torinese avvalendosi della mediazione di due persone anch’esse finite in manette questa mattina, avrebbe pagato 15.000 euro in cambio della promessa di un pacchetto di voti. Dalle indagini, inoltre, sarebbe emersa la piena consapevolezza del politico e dei suoi intermediari dell’intraneità mafiosa dei loro interlocutori.

Tra il materiale in possesso degli inquirenti, oltre alle intercettazioni, anche foto e video che documentano gli incontri tra Rosso e Onofrio Garcea e Francesco Viterbo ritenute figure di spicco della ‘ndrangheta radicata a Carmagnola e attiva nell’area meridionale di Torino, che dopo l’operazione ‘Carminius’ del marzo 2019 stavano riorganizzando il sodalizio criminale.

C’è anche Mario Burlò, imprenditore46enne di Moncalieri (Torino), tra le persone arrestati dalla guardia di finanza nell’ambito di una inchiesta sulla ‘Ndrangheta in Piemonte che ipotizza anche il voto di scambio. Con la sua azienda, la OJ Solution, che opera nel settore del facility management, è main sponsor di alcune società sportive in Italia, tra cui la Basket Torino e la Auxilium Torino fallitanei mesi scorsi.Burlò è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l’accusa, avrebbe mattuato uno strutturato sistema di evasione fiscale attraverso la creazione di società a lui non riconducibili. In questo modo, sempre secondo l’accusa, avrebbe accumulato indebite compensazioni Iva per un valore superiore ai 16 milioni di euro. Sotto sequestro numerose proprietà dell’imprenditore, tra cui una villa in passato appartenuta a Arturo Vidal, una decina di appartamenti nel resort Geovillage di Olbia, nonché alcuni ristoranti e bar del capoluogo torinese.(ANSA).

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