I carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia al termine di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, hanno eseguito sei misure cautelari a carico di altrettanti soggetti coinvolti, a vario titolo, nella sparatoria avvenuta nel settembre scorso a Piscopio che ha portato alla morte del 21enne Salvatore Battaglia. Si tratta di esponenti della ‘ndrangheta di Piscopio accusati di omicidio, tentato omicidio, favoreggiamento personale, porto e detenzione di arma da fuoco, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Catanzaro.
I carabinieri, nel novembre scorso, hanno già fermato uno dei presunti autori, Antonio Felice, di 32 anni, figlio di un soggetto già noto alle forze dell’ordine. Secondo carabinieri e Dda quello in cui Battaglia è morto e un suo amico, Giovanni Zuliani (23), è rimasto ferito, è stato un vero e proprio agguato di ‘ndrangheta. C’è anche il giovane ferito
nell’agguato in cui è stato ucciso il 21enne Salvatore Battaglia, tra le persone arrestate stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia. A Giovanni Zuliani (23), rimasto ferito alle gambe nella sparatoria, è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Con gli arresti di oggi, i carabinieri di Vibo, coordinati dalla Dda di Catanzaro, ritengono di avere individuato i presunti
favoreggiatori del presunto autore materiale, Antonio Felice (32), già fermato il mese scorso ed al quale oggi è stata
notificata l’ordinanza del gip di Catanzaro.
Oltre a Zuliani e Felice, è stato arrestato anche Michele Ripepi (19), rimasto illeso nel corso della sparatoria avvenuta nei pressi della villetta comunale. Zuliani e Ripepi sono accusati di favoreggiamento personale per avere taciuto l’identità dell’autore dell’omicidio e anche di porto e detenzione abusiva di arma da fuoco. Ai domiciliari è stato posto Michele Fiorillo (32) mentre il Gip di Catanzaro ha disposto l’obbligo di dimora nel Comune di Vibo Valentia per i fratelli Antonio e Giuseppe Francolino, rispettivamente 25 e 24 anni. Sono accusati di favoreggiamento personale avendo omesso di riferire quanto a loro conoscenza pur avendo direttamente assistito al delitto. Dopo aver catturato il presunto esecutore materiale dell’omicidio, i carabinieri del Nucleo operativo e del Nucleo investigativo di Vibo Valentia, coordinati dalla Dda catanzarese