(ANSA) – CATANZARO, 13 APR – «La relazione semestrale della
Dia ci restituisce un’immagine della ‘ndrangheta come modello
criminale fluido, capace di tessere rapporti con organizzazioni
criminali di matrice diversa e con la cosiddetta “area grigia”
costituita da imprenditori e politici». Il direttore della
sezione Dia di Catanzaro Beniamino Fazio ha presentato questa
mattina la relazione semestrale della Direzione investigativa
antimafia. Un ruolo particolare, ha spiegato Fazio, ha avuto la
‘ndrangheta durante la pandemia: «Si è mossa in maniera silente
e ha mantenuto salda la propria posizione nel territorio e ha
mantenuto rapporti con il tessuto economico e sociale
esprimendosi sempre più come un’organizzazione criminale a
vocazione affaristico/imprenditoriale». Un dato emerge netto su
tutti, come già evidenziato anche dal procuratore Nicola
Gratteri, ovvero che la ‘ndrangheta «non si manifesta più con
azioni violente. Durante il periodo della pandemia, per esempio,
ha rilevato le imprese in difficoltà economica».
Un dato importante, che evidenzia una leggera inversione di
tendenza rispetto al passato è che «vi è un maggior numero di
collaborazioni che rendono la lotta alla ‘ndrangheta sempre più
efficace». Per quanto riguarda gli strumenti di contrasto
portati avanti dalla Dia, questa oltre alle indagini si occupa
anche delle «misure di prevenzione che rappresentano nel nostro
ordinamento un vero unicum. Il codice antimafia del 2011
consente alla Dia di sottrarre patrimoni non soltanto a coloro
che appartengono alla ‘ndrangheta ma anche a coloro che ne sono
vicini e non ne fanno necessariamente parte». La Dia sta,
inoltre, fornendo un grande contributo alle Prefetture in ordine
alle interdittive antimafia a carico delle società in cui vi
sono infiltrazioni pesanti della ‘ndrangheta. Per quanto
riguarda le ramificazioni della ‘ndrangheta in altre regioni, e
non solo, «registriamo la sua presenza – ha detto Fazio – nel
Lazio, in Liguria, in Piemonte, in Lombardia, e in altri Paesi
comunitari come Francia, Spagna, Germania, Regno Unito,
continenti come l’Australia, il Canada, il Sud America».
«Stanno piovendo anche su questo territorio milioni di euro –
ha affermato Fazio riferendosi ai finanziamenti del Pnrr – che
suscitano gli appetiti dell’organizzazione criminale. Noi stiamo
tenendo alto il livello di allerta e questo avviene in un
momento storico favorevole tenuto conto che abbiamo da un lato
una validissima procura, guidata dal procuratore Nicola
Gratteri, e dall’altro ci sono le Forze di polizia che stanno
lavorando assieme per avere un buon controllo del territorio.
Staremo attenti a questa pioggia di miliardi che arriverà anche
in Calabria». «La situazione degli organici non è adeguata a
quelle che sono le esigenze del territorio. Però ci aspettiamo
nel futuro, speriamo, un incremento di unità che ci consenta di
essere più efficaci».
«Abbiamo recepito una direttiva dell’Unione Europea – ha
concluso Fazio – affinché si realizzi una rete antimafia, la
rete Onnet, dove la Dia è project leader. Si è creata una rete
con le altre forze di polizia della Comunità europea che ha dato
i suoi frutti perché abbiamo partecipato a 50 operazioni, sono
stati coinvolti 600 investigatori. La Commissione europea ha
accolta questa iniziativa così positivamente che inizialmente
aveva stanziato solo 600mila euro e ultimamente ne ha stanziati
altri due milioni». (ANSA).