Narcotraffico, pene ridotte in appello e due assoluzioni

Pene più lievi, in alcuni casi con rideterminazioni importanti, e due assoluzioni. Questa la decisione dei giudici della Corte d’appello di Catanzaro nel processo «Stammer» – giudicato in primo grado con ritoabbreviato – nato da un’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha disarticolato un traffico internazionale di stupefacenti. Le indagini hanno consentito di individuare un’organizzazione, composta da diversi sodalizi criminali, riconducibili alle ‘ndrine Fiarè di San Gregorio d’Ippona, Pititto-Prostamo-Iannello di Mileto e al gruppo egemone sulla contigua San Calogero, organizzazioni satellite rispetto alla più nota ed egemone cosca dei Mancuso di Limbadi, con la sostanziale partecipazione delle più note cosche della Piana di Gioia Tauro e della provincia di Crotone. L’operazione ha evidenziato come i trafficanti calabresi ricevessero disponibilità liquide anche da soggetti insospettabili, incensurati, personaggi celati dietro una facciata di liceità, spesso legata ad attività commerciali che vanno dalla ristorazione alle strutture ricettive turistico alberghiere, alle concessionarie di automobili, caseifici, bar e tabacchi, con partecipazioni anche in cantieri navali e aziende agricole, che non disdegnavano di fare affari con le potenti ‘ndrine vibonesi, tramite delle «puntate» per l’acquisto all’ingrosso della cocaina. I giudici d’appello hanno irrogato condanne da un massimo di 18 anni a un minimo di 2 anni. Assolti Pasquale Feroleto (difeso dall’avvocato Salvatore Cerra) perché il fatto non sussiste (9 anni in primo grado) e Michele Villì per non aver commesso il fatto.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi