Morra: “Che fine ha fatto il progetto Banca del Sud?”

“Se su sette filiali in Calabria con numeri, dal punto di vista della redditività, non inferiori a quelli pugliesi se ne lascia una sola bisogna porsi una domanda: non abbiamo salvato la Banca Popolare di Bari con soldi e garanzie pubbliche anche perchè diventasse la ‘Banca del Sud?’. Che fine ha fatto quel progetto?”. Il presidente della Commissione Antimafia e senatore del Movimento cinque stelle, Nicola Morra, in un’intervista al Sole 24 Ore, punta l’indice contro il piano industriale presentato lo scorso 6 maggio dalla PopBar ai sindacati, e che prevede un taglio dei costi per 109 milioni di euro in cinque anni. Piano che prevede 900 esuberi, e la chiusura di 94 filiali su 291. Una scure che si abbatterebbe sulle filiali calabresi e dalla quale si salverebbe soltanto una filiale. Morra, cosentino, critica duramente il piano. “Non si comprende – riflette il parlamentare – la ratio di tagli operativi e occupazionali di tale portata alla presenza in Calabria di un ulteriore istituto di credito che dovrebbe garantire i requisiti del credito ‘popolarè. Negli ultimi due decenni sia bcc che banche popolari sembra che abbiano subito una vera e propria pandemia, penalizzando il territorio e l’utenza che affluiva alla banca”.
“In Calabria dall’inizio degli anni duemila con grande miopia – osserva Morra – sono state avallate operazioni di rimessa in bonis di tantissimi istituti, privando questo territorio di un riferimento importantissimo. Questo caso della Popolare di Bari è solo l’ultimo di una serie di errori strategici”. Scelta ancora più deleteria ora che l’Italia deve affrontare una crisi senza precedenti. “Smantellare l’85% delle filiali della PopBari – ragionae il presidente della Commissione antimafia – in Calabria sarebbe un pessimo segnale”.

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