Massimo Bray è il nuovo assessore alla cultura e turismo della Regione Puglia

Il governatore Michele Emiliano, dopo due mesi dalla vittoria delle elezioni regionali e due settimane di intense trattative, chiude il cerchio della propria giunta e nomina Massimo Bray, già Ministro della Cultura e direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, assessore alla cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, turismo, sviluppo e impresa turistica della Regione Puglia.

Mancano ancora i decreti, ma già dalla serata di ieri tanti amici e tantissime personalità pugliesi e non solo hanno sommerso Bray di auguri entusiasti per una nomina che rappresenta per la Regione Puglia un riferimento progressista e di grande respiro nazionale ed internazionale in un ambito nel quale la regione ha tanto investito negli anni al punto di rappresentare un riferimento importante italiano ed europeo.

Massimo Bray leccese di nascita, si è formato a Firenze, vive e lavora a Roma, deputato eletto nel 2013 e ministro della cultura nel governo Letta è stato presidente della Fondazione La Notte della Taranta che promuove il più grande festival di musica popolare, dal 1991 nell’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani prima da redattore responsabile della sezione Storia Moderna e dal 1994 Direttore Generale, nel 2017/2018 presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, rilancia il Salone Internazionale del libro di Torino in un momento delicato della vita del Salone.

Molto legato alla Calabria, da ministro si è speso per riportare i Bronzi di Riace nel rinnovato Museo Archeologico “Magna Grecia” di Reggio Calabria dopo il restauro durato quattro lunghi anni, ha partecipato a tante edizioni del Trame Festival dei Libri sulle mafie di Lamezia Terme.

Di recente è uscito un suo libro “Alla voce Cultura” edito da Manni Editore nel quale ha ripercorso l’esperienza da ministro, raccontando “perché la cultura dovrebbe diventare centrale per la vita politica e sociale in un’epoca di grandi trasformazioni: per alimentare la conoscenza come presupposto per la condivisione di valori e la nascita di nuove comunità di cittadini consapevoli; per tutelare il patrimonio italiano, memoria della nostra storia e chiave del nostro futuro; per promuovere nuovi modelli di partecipazione e democrazia e valorizzare la cooperazione internazionale come strumento di dialogo e di pace.”

Progressista, intellettuale, innovatore si getta con passione e generosità in nuove avventure, con una chiara visione del futuro e del ruolo dei diritti, della cultura, del paesaggio, della formazione, del lavoro e della politica economica e sociale nel nostro paese, interpretando la cultura come un atto “politico”, mezzo di lettura della realtà e opera di cambiamento.

tdp

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