ANSA) – LIMBADI, 23 LUG – Emergono importanti novità nella
vicenda della sparizione e nell’omicidio dell’imprenditrice
Maria Chindamo, avvenuto il 6 maggio del 2016 nelle campagne di
Limbadi. Ad affermarlo sul proprio profilo Facebook è l’avvocato
Nicodemo Gentile, legale della famiglia della 44enne originaria
di Laureana di Borrello. «Clamoroso sviluppo – scrive l’avvocato
Gentile – nella vicenda Chindamo. Dall’attività di ricostruzione
dei fatti sta emergendo, che la mattina del 6 maggio 2016,
giorno dell’omicidio, una golf grigio chiara con a bordo il solo
conducente, con tettuccio apribile, cerchi in lega, ammaccatura
sul parafango anteriore sinistra, targa poco decifrabile, con
ogni probabilità avrebbe avuto il compito di «intercettare,
osservare e segnalare» gli spostamenti di Maria Chindamo nel
percorso verso la sua tenuta».
«Si tratta, con evidenza – afferma ancora Gentile – di un
elemento di fondamentale importanza per la comprensione degli
eventi ed è per questo che, pur consapevoli delle oggettive
difficoltà, non ci arrendiamo nella ricerca della verità,
chiedendo l’aiuto a chiunque sia a conoscenza di elementi utili,
perchè Maria e la sua famiglia meritano giustizia.
L’avvocato Gentile evidenzia
quindi che «a partire dalle 6:43:44, infatti, le telecamere di
sorveglianza posizionate presso il distributore Tamoil di
Laureana, registravano il passaggio di una Golf, che con
andatura costante e circolare, effettuava, fino alle 6:58:28,
ben dieci transiti, a salire e a scendere, intorno al predetto
distributore».
«Il veicolo in parola, sempre nello stesso orario – dice
ancora il legale – appena riconosceva la Dacia Duster di Maria
Chindamo, iniziava a seguirla a velocità sostenuta e da allora
però non transitava più nei pressi della Tamoil». (ANSA).