L’assessore regionale Gallo: “Percorso condiviso per i contratti fiume”

(ANSA) – CATANZARO, 23 LUG – Garantire la corretta gestione
delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali
unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo
allo sviluppo locale.
Questo l’obiettivo perseguito dalla Regione Calabria,
formalizzato nel corso dei lavori dell’assemblea del Tavolo
nazionale dei Contratti di Fiume Area Sud, svoltasi a Cautano,
in provincia di Benevento, nei locali del Parco regionale del
Taburno.
Attorno al tavolo, riuniti in videoconferenza, 53 relatori
provenienti dalle Regioni del Sud, avvicendatisi per
confrontarsi sulle sfide e sul futuro dei Contratti di Fiume
(CdF), gli strumenti volontari di programmazione strategica e
negoziata finalizzati a favorire prevenzione e riduzione
dell’inquinamento, un utilizzo sostenibile dell’acqua, la
protezione dell’ambiente e degli ecosistemi acquatici; la
mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità.
A rappresentare la Regione Calabria, secondo quanto riferisce
un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta regionale,
l’Assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, secondo il quale
“il territorio calabrese è ricco di fiumi e conta anche tanti
laghi. E’ pertanto evidente come per esso i Contratti di Fiume
rappresentino un’opportunità, forse fin qui a torto poco
considerata, alla quale dare invece spazio nella futura
programmazione per una fondamentale interconnessione tra
agricoltura, lavori pubblici e ambiente».
L’Assessore Gallo ha quindi manifestato disponibilità a
partecipare anche in futuro al Tavolo Nazionale dei Contratti di
fiume insieme ai colleghi assessori regionali, con i quali ha
dichiarato essere già stato avviato un iter comune in ordine ai
Contratti di Fiume.
«Vale la pena lavorare sui territori, ascoltarne le istanze»,
ha ribadito il coordinatore del Tavolo nazionale, Massimo
Bastiani, «condividendo – é detto nella nota – la riflessione
dell’assessore Gallo e riprendendo il suo invito alla
interdisciplinarietà, nel solco di un percorso che veda
istituzioni e territori lavorare in maniera sinergica nella
definizione dei processi decisionali, come indicato nella
Direttiva acque, valorizzando l’esperienza dei CdF nel nuovo
ciclo di programmazione 2021-2027 per raggiungere risultati
rilevanti sotto il profilo della tutela ambientale, dello
sviluppo agricolo e della pianificazione urbanistica». (ANSA).

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