Lamezia: traffico di droga, 19 arresti, 8 percepivano il reddito di cittadinanza

Traffico e spaccio di cocaina  nel quartiere di Lamezia “Ciampa di cavallo”. La Guardia di Finanza, nell’ambito dell’operazione “Scacco alla regina”, ha eseguito 19 misure cautelari nei confronti di 19 rom, 3 dei quali minorenni (otto degli arrestati percepivano il reddito di cittadinanza). Gli arresti sono stati disposti dal gip del tribunale di Lamezia su richiesta della Procura. In carcere ci sono finiti: Caterina Butruce, 50 anni, definita la “regina”; Antonio Galiano, Fabrizio Berlingieri, Daniele Amato, Sandro Bevilacqua, Hans George Holzhausen, Angela Franceschi, Domenico Palmieri. Ai domiciliari: Patrizio Amato, Marcello Amato, Tonino Amato, Antonio Palermo. Obbligo di dimora: Pasquale Buffone, Ugo Torcasio, Salvatore Iannazzo. Obbligo di presentazione alla Pg: Annamaria Pani. L’operazione “Scacco alla regina” èp scattata alle prime luci dell’alba e che ha visti impiegati oltre 100 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro e di altri reparti della Calabria.  Teatro dell’operazione il popolare quartiere “Ciampa di Cavallo”, prevalentemente popolato da famiglie di etnia rom trasferite, nel tempo, dall’adiacente campo rom di Scordovillo, il più grande del mezzogiorno e le cui condizioni di degrado sono state oggetto, recentemente, anche di un Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Le indagini, svolte dai Finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, coordinati da questa Procura della Repubblica, hanno disvelato un quadro sconcertante: a capo dell’organizzazione è risultata una donna, Caterina Butruce, 50 anni, che, benchè ristretta in carcere, riusciva a sovrintendere ad una ramificata e capillare catena di spaccio di sostanze stupefacenti all’interno del quartiere “Ciampa di Cavallo”, un vero “fortino” ritenuto fino ad oggi inespugnabile. Suo tramite un congiunto minorenne, che trasmetteva gli ordini impartiti dal carcere dalla “Regina” ad interi nuclei familiari di etnia rom preposti alla vendita delle dosi di cocaina ed eroina ai tossicodipendenti ammessi, dalle sentinelle, ad accedere nel “fortino”. L’organizzazione, come inequivocabilmente dimostrato anche dalle riprese video effettuate dalle Fiamme Gialle lametine, non esitava ad avvalersi di minori per l’attività di spaccio. Nei confronti di 3 di essi, infatti, il GIP del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, aderendo alla richiesta formulata dal Procuratore della Repubblica per i Minorenni del capoluogo calabrese, ha disposto la custodia cautelare in apposite strutture. Coinvolti, addirittura, 2 minori di età inferiore ai 14 anni e pertanto non imputabili. La Procura per i Minorenni di Catanzaro, alla luce di quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, ha avviato le procedure per la richiesta di decadenza della potestà genitoriale al competente Tribunale per i Minorenni. Sono in corso gli accertamenti patrimoniali da parte delle Fiamme Gialle lametine sui nuclei familiari coinvolti nelle indagini. Quattro degli arrestati sono risultati fruitori del reddito di cittadinanza, mentre altri 4 indagati fanno parte di nuclei familiari a loro volta percettori della misura di sostegno.

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