(ANSA) – LAMEZIA TERME, 21 OTT – A seguito di una mirata
attività in località «Bagni» di Lamezia Terme, la stazione
Carabinieri forestale di Lamezia Terme e la stazione Carabinieri
di Sambiase hanno accertato la coltivazione abusiva di una cava
di inerti, in una zona soggetta al vincolo
paesaggistico-ambientale, in quanto ubicata a meno di 150 metri
dal fiume Bagni e coperta anche da piante tipiche della macchia
mediterranea.
In particolare i militari hanno riscontrato che per
l’esercizio dell’attività era stata presentata al competente
ufficio del Comune di Lamezia Terme una semplice comunicazione
per l’esecuzione di lavori di livellamento di terreno agricolo,
mentre per l’esercizio dell’attività di cava sono necessarie
altre e molto più complesse autorizzazioni amministrative e
nulla osta.
«E’ stato confermato un modus operandi, utilizzato molto
spesso da ditte e imprese del settore – è detto in un comunicato
– le quali, invece che acquisire preventivamente
l’autorizzazione all’esercizio di attività di cava del
competente ufficio cave della Regione e del permesso a
costruire, presentano semplici comunicazioni che, in assenza di
verifiche preventive e di controlli del comune e/o della
Regione, consentono l’avvio dei lavori senza acquisire alcuna
autorizzazione preventiva».
Dagli accertamenti, rilievi, misurazioni ed elaborazioni
eseguite è risultato che l’area interessata dalla cava è
superiore a 33 mila metri quadri e che sono stati
complessivamente prelevati circa 9.000 metri cubi di materiale
inerte di considerevole valore economico. Tutta l’area
interessata dall’esercizio dell’attività di cava e la pala
meccanica utilizzata per i lavori sono stati sequestrati e i due
soggetti coinvolti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria
per violazione della normativa in materia di cave ed
urbanistico-edilizia e violazione delle norme di tutela del
paesaggio e deturpamento di bellezze naturali. (ANSA).