«Spiace che il candidato Ruggero Pegna, che mi auguro abbia una fedina penale cristallina come la mia, dica cose assolutamente menzognere ed infondate dissertando falsamente su Paolo Mascaro e sulla mia specchiata storia personale e familiare. Rimango basito». E’ quanto afferma, in una dichiarazione, Giancarlo Nicotera candidato nella lista «Assieme» con candidato sindaco Paolo Mascaro. «Non è dicendo bugie o gettando fango sugli avversari – prosegue Nicotera – che crescerà il suo consenso. L’unica verità é che da oltre 15 anni sono legale di fiducia di Furci Carmelo, nei procedimenti a suo carico, essendo io un avvocato penalista, con lo stesso, pertanto, ho avuto rapporti professionali. Rilevo pure che lo stesso non risulta essere mai stato rappresentante di alcuna nostra lista. Prendo atto che Pegna ha inteso condurre una campagna elettorale di un livello mai visto prima al quale non mi abbasserò mai, per me il rispetto dell’altro viene prima di tutto». «Essendo oggettivamente falsa la notizia diffusa in una trasmissione televisiva dal candidato a sindaco Ruggero Pegna sull’essere rappresentante di lista della nostra coalizione un soggetto arrestato nei giorni scorsi ed indagato per gravi reati, si è reso doveroso sporgere sul punto denuncia querela». E’ quanto afferma, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, il candidato sindaco Paolo Mascaro che, domenica 24 novembre, si confronterà al ballottaggio proprio con Pegna. «Formuliamo ancora l’auspicio – ha aggiunto Mascaro – che la campagna elettorale possa, nel reciproco rispetto delle parti, indirizzarsi nuovamente ed unicamente sui programmi e sul futuro della nostra Lamezia e non su diffamatorie affermazioni o su attacchi personali. Solo sui programmi e solo sul futuro di Lamezia, verterà l’incontro che la nostra coalizione terrà stasera alle 19 in Piazza Fiorentino a Lamezia Terme Sambiase. Ridiamo il sorriso a Lamezia». “In merito alle mie dichiarazioni durante il confronto televisivo su Calabrianews, con cui ho affermato che la politica deve fare pulizia al suo interno e allontanare ogni figura discutibile, facendo riferimento all’arresto all’indomani del voto di un personaggio che aveva partecipato alle operazioni elettorali in una delle sezioni, comportandosi come un rappresentante di lista, preciso quanto segue: il fatto da me riferito, come scrive testualmente oggi il Quotidiano del Sud, era già “oggetto di indagine trapelata alla stampa dagli ambienti investigativi.”. In base a tale indagine, continua Pasqualino Rettura sul Quotidiano, è emerso che l’indagato era presente al seggio 17 (scuola Manzoni) anche durante la giornata del voto. Tale notizia, riportata non solo da me, è in possesso anche di altri giornalisti ed è confermata da rappresentanti di lista e candidati di altri partiti presenti nel seggio. In base al racconto dei presenti e alle indiscrezioni sulle indagini in corso, tale signor Furci avrebbe avuto anche discussioni nel seggio a tutela dei voti dell’avvocato Nicotera, suo legale da molti anni. E’ evidente che, qualora non fosse rappresentante di lista, ma si fosse comunque comportato da tale, si tratterebbe di un episodio ancor più grave per il quale, non a caso, c’è l’indagine in corso di cui si è avuto notizia. Sottolineo che la domanda del giornalista chiedeva esplicitamente come deve comportarsi la politica di fronte ai problemi delle infiltrazioni mafiose, alla quale ho dato una approfondita risposta e solo in conclusione ho citato questo caso come esempio. Non mi preoccupa la querela di Mascaro, in quanto ho solo riferito un episodio già oggetto di immediata indagine e riportato da numerosi presenti. Peraltro, non ho attribuito a lui alcuna responsabilità. Spero che l’episodio sia chiarito per come necessario. Le persone oneste di Lamezia ne comprendono la gravità, visto peraltro la situazione complessiva in cui si trova la Città. Mi sorprende che il problema, per alcuni, non sia un simile episodio ma chi lo riferisce, stampa compresa”. “Ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno sul contenuto delle recenti dichiarazioni di Ruggero Pegna, candidato sindaco di Lamezia Terme, relative al presunto collegamento elettorale tra un candidato in una lista dello sfidante Paolo Mascaro e un soggetto da poco arrestato per usura ed estorsione, tra l’altro assieme accusato di ricettazione e detenzione abusiva di armi comuni da sparo e di materiale esplosivo”. Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che precisa: “Se fosse provato questo collegamento elettorale dell’arrestato con un candidato di Mascaro, saremmo di fronte a una vicenda allarmante, che confermerebbe tutti i dubbi che io e il Movimento 5 Stelle abbiamo sollevato nel tempo sui rapporti politici ed elettorali riconducibili all’ex sindaco di Lamezia Terme, Comune sciolto per infiltrazioni proprio durante il suo mandato”. “Si tratta allora – sottolinea il deputato 5 Stelle – di verificare alla svelta il caso in questione ed anche le storie personali dei candidati nelle liste dei due aspiranti sindaco giunti al ballottaggio”. “Ricordo – sottolinea il deputato del Movimento 5 Stelle – che con il nuovo articolo 416-ter è punito chiunque accetti in via diretta e immediata o tramite interposta persona la promessa di procacciare voti fatta da un appartenente ad associazione mafiosa. La pena è aumentata della metà se il beneficiario di quei voti viene poi eletto”. “Per evitare l’ennesimo scioglimento del Comune di Lamezia Terme – conclude D’Ippolito – avevamo chiesto controlli, a partire dalle singole forze politiche, con piena coscienza di tutti i danni prodotti alla comunità locale dallo scioglimento e dal commissariamento per ‘ndrangheta. Lamezia Terme non può subire ancora, per responsabilità che all’occorrenza sono dei vecchi partiti, l’onta di un nuovo scioglimento e l’ennesima compressione della democrazia”. “L’avvocato Giancarlo Nicotera – si legge inoltre in una nota del Coordinamento Lamezia Terme Forza Italia, Fratelli D’Italia, Udc – professionista specchiato, è troppo intelligente per non capire la gravità di quanto sta accadendo a Lamezia Terme. Il fatto che una persona coinvolta in una delicata operazione di polizia abbia svolto aperta attività di sostegno in seggio elettorale, poco importa se da rappresentante di lista o da semplice supporter, suscita legittime perplessità. Siamo certi che anche l’avv. Nicotera condivida l’esigenza di non lasciare alcuna ombra sul voto di Lamezia Terme anche alla luce delle motivazioni del decreto di scioglimento. Nessuno può esporre la nostra città al rischio del quarto scioglimento per infiltrazioni mafiose. Ci aspettiamo, per la stima che nutriamo verso l’avvocato Nicotera, che egli prenda nettamente e ufficialmente le distanze da quanto avvenuto in alcuni seggi elettorali, elemento che non riscontriamo invece nella sua precisazione che appare piuttosto mirata ad eludere la sostanza del vero problema”.