Infiltrazioni della ‘ndrangheta nella ricostruzione del terremoto in Umbria del 1997

Alcuni soggetti calabresi arrivati in Umbria con la ricostruzione del terremoto del 1997 “nonostante da anni abbiano lasciato la terra d’origine, continuano a essere organici alle cosche ‘ndranghetiste di appartenenza e a mantenere con esse rapporti di affiliazione”. Il dato, riporta il Corriere dell’Umbria, emerge dagli atti depositati dalla Procura di Catanzaro al tribunale del Riesame. L’inchiesta è quella sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta.
Secondo la polizia che il due maggio scorso ha depositato l’informativa finale, “la presenza nel capoluogo umbro di soggetti provenienti dalle province di Catanzaro e Crotone” è collocabile ”negli anni ’90, precisamente dopo l’evento sismico del 1997 che colpito gran parte della regione. Proprio la ricostruzione post- terremoto – sta scritto agli atti – infatti ha comportato una forte richiesta di imprese edili e manovalanza, con ciò consentendo la migrazione in Umbria di molti soggetti calabresi, alcuni titolari di aziende edili, costoro nel tempo si sono stabilizzati sul territorio. La ricostruzione dunque – annotano i dirigenti delle squadre mobili di Perugia, Catanzaro e Reggio Calabria che hanno redatto l’informativa – gli ha permesso non solo di aggiudicarsi appalti e crescere a livello imprenditoriale, ma di radicarsi nel tessuto socio economico della provincia, acquistando attività commerciali, bari, ristoranti, alberghi, oltre che terreni edificabili”.

Agli atti viene poi evidenziato che “le attuali indagini hanno dato modo di dimostrare che tali soggetti nonostante abbiano lasciato da anni la terra di origine, sono ancora organici alle cosche ‘ndranghetiste di appartenenza e a mantenere con esse dei rapporti di affiliazione tali da condividerne le sfaccettature strutturali e criminali, continuando a ricevere le cosiddette ‘ambasciatè”. Nei documenti viene messo in luce come Antonio Ribecco, finito in carcere insieme ad altri 26 e accusato di associazione mafiosa, da anni residente in Umbria, sia il punto di riferimento dei calabresi nel centro Italia.
(Cro/AdnKronos)

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