Il Csm assolve il giudice che “consigliava” l’allora sindaco di Riace Mimmo Lucano

(ANSA) – ROMA, 10 LUG – Nuova appendice del “caso” Lucano,
sullo sfondo di Palazzo dei Marescialli, sede del Consiglio
superiore della magistratura. E’ stato infatti assolto dalla
sezione disciplinare del Csm, il giudice della Corte di Appello
di Catanzaro Emilio Sirianni, incolpato – su richiesta del
Guardasigilli Alfonso Bonafede – di aver dato consigli al
sindaco di Riace Mimmo Lucano sottoposto a indagini per
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in relazione
all’accoglienza dei migranti nel comune calabrese quando ne era
alla guida. Un modello di solidarietà che ha avuto molti
riconoscimenti ma si è anche attirato le critiche del Viminale,
che lo voleva smantellare, quando Matteo Salvini lo guidava. A
Sirianni era addebitato di aver redatto atti in favore di Lucano
– tre volte sindaco e ora sul banco degli imputati con altri 25
nel processo in corso a Locri -, e avergli dato consigli.
Il verdetto disciplinare è conforme alla richiesta del Pg
della Cassazione favorevole al ‘proscioglimentò di Sirianni in
quanto ha escluso «ogni addebito». In pratica era nel diritto
della toga dare aiuto ‘giuridicò a Lucano. Proprio due giorni
fa il tribunale del riesame di Reggio Calabria ha respinto –
dichiarando «inesistente il quadro indiziario» – il ricorso
della Procura di Locri che chiedeva misure cautelari per l’ex
sindaco tornato libero dopo domiciliari e divieto di dimora.
A Sirianni il Guardasigilli addebitava di aver compiuto «una
attività idonea a creare concreto pregiudizio all’assolvimento
dei doveri generali di riserbo, equilibrio e correttezza». Nel
dettaglio, Bonafede aveva trovato da ridire sul fatto che
Sirianni «si confrontava costantemente con il Lucano sulle
indagini penali in corso, fornendogli consigli e suggerimenti in
ordine alla strategia difensiva da attuare». Inoltre, la toga .
impegnata con Magistratura democratica – «forniva suggerimenti
in ordine al tenore delle dichiarazioni da rendere in Procura;
sviliva la professionalità dei magistrati che stavano svolgendo
le indagini; predisponeva comunicati di solidarietà al Lucano da
inoltrare alle mailing list di magistrati e si offriva di
contattare giornalisti per pubblicizzare la situazione e ‘far
sentire il fiato sul collò alla Procura procedente, assumendo
in tal modo il ruolo permanente di ‘consiliorì del Lucano».
Era stata la Prima Commissione del Csm presieduta dal laico d
Forza Italia Alessio Lanzi a sollecitare l’apertura del
fascicolo dopo la pubblicazione sul ‘Giornalè della notizia che
a carico del magistrato, più volte intercettato dalla Guardia
di finanza mentre parlava o si scambiava messaggi con Lucano, la
Procura di Locri aveva aperto un’inchiesta per favoreggiamento,
chiedendone l’archiviazione a conclusione degli accertamenti.
Nel provvedimento però i pm calabresi, secondo quanto aveva
scritto il quotidiano, avrebbero definito il comportamento di
Sirianni «poco consono a una persona appartenente all’ordine
giudiziario». (ANSA).

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