Tre punti che fanno morale, fanno bene all’ambiente e soprattutto fanno classifica. Nella sfida tra due deluse da un avvio non il linea con le aspettative la spunta il Catanzaro, più concreto, cattivo e affamato di un Catania arrivato al Ceravolo con tante e pesanti assenze ma soprattutto senza la convinzione necessaria per fare risultato cosa che ormai, lontano dal Massimino, è diventata una costante.
Nel 3-5-2 proposto da Grassadonia Maita è fulcro del centrocampo con Casoli a sinistra e Tascone a destra, esterni Favalli e Statella, in difesa davanti a Di Gennaro Celiento ritrova la sua posizione sul centrodestra con Martinelli al centro e Pinna sul centrosinistra. In avanti Kanoute e Nicastro. Lucarelli cambia optando per un 3-4-3 con Bucolo in mezzo al campo preferito a Lodi, Biagianti al centro della difesa e Mazzarani ala sinistra di un attacco completato da Di Piazza al centro e Di Molfetta a sinistra.
Dopo un avvio promettente per i siciliani e il colpo di teta alto di Esposito su angolo di Di Molfetta, sale in cattedra il Catanzaro che si fa pericoloso dalle parti dell’ex di turno Furlan in due occasioni entrambe sprecate da Kanoute. Nella prima il diagonale dell’attaccante giallorosso (17’) viene deviato in angolo dal portiere rossoazzurro, nella seconda, dopo la percussione di Favalli a sinistra e i lisci in area della difesa etnea, il numero 7 di casa non trova il tempo giusto per infilare a porta vuota sul secondo palo (l’impercettibile deviazione di Biagianti è decisiva). Prima dell’intervallo Bucolo incappa nel secondo cartellino giallo (forse eccessivo per questo intervento a centrocampo su Maita) e lascia i suoi in 10. E’ la svolta della gara perché nella ripresa, in appena 4 minuti il Catanzaro chiude i giochi. Celiento irrompe sul primo palo infilando in rete il cross di Tascone all’11’, 4 minuti più tardi proprio Tascone deposita in rete a porta vuota l’invito al bacio di Kanoute, più che altruista nell’occasione. Di fatto la gara si chiude qui. Il Catania, con l’uomo in meno, non trova la forza per reagire e il Catanzaro amministra senza rischiare mai nulla, anzi sprecando in un paio di circostanze la possibilità di calare il tris, possibilità che non fallisce Nicastro nel recupero quando insacca alle spalle di Furlan dopo il palo colpito dal subentrato Fischnaller.