Nei giorni scorsi, è stato sottoscritto a Roma l’accordo tra il Governo e la Federazione dei medici di medicina generale, in ordine al quale i medici di famiglia ed i pediatri, possono sottoporre i loro pazienti al tampone rapido per rilevare la positività al SarsCovid-19. Anche la Calabria è partita in ritardo nell’avvio degli screening, ma il ritardo è dovuto al fatto che questo test non può essere effettuato negli studi dei singoli medici di base, collocati nella stragrande maggioranza dei casi, all’interno di condomini, ma necessitano forme organizzative complesse la cui struttura permette di effettuare i tamponi in sede, (ovvero a domicilio nei casi particolari che possono presentarsi) rispettando le indicazioni di sicurezza e tutela sia degli operatori sanitari che dei pazienti. Al momento è evidente che si è registrata la lungaggine nell’effettuare i tamponi, la difficoltà nel processarli, per cui il contacttracing necessario a contenere l’epidemia è stato vanificato. I pazienti con sintomi espongono telefonicamente i loro disturbi al medico di base, questi valuta se si tratta di un caso di sospetto Covid per cui provvede a segnalarlo all’Asl tramite pec, inserendo i dati anagrafici e la richiesta del tampone. A questo punto il dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria dovrebbe intervenire celermente, mettendo in quarantena il paziente, spiegando come deve funzionare l’isolamento e cosa è previsto per i familiari conviventi, nonché a monitorare lo sviluppo dei sintomi per poi disporre la fine dell’isolamento. Ma così non è per cui i medici di base sono costretti a sostituirsi al dipartimento sottraendo tempo prezioso agli altri pazienti e patologie. A Lamezia Terme, lo Studio Michelangelo coi suoi dieci medici di base e due pediatre, ha l’organizzazione opportuna per effettuare i tamponi in sicurezza. Ci siamo recati presso la struttura del Michelangelo sita in via Dei Mille . “ E’ Fondamentale il distanziamento nel momento di attesa, perché chi si sottopone al tampone non sa se è positivo o negativo. Abbiamo creato un percorso ben definito, con una distanza di due metri tra il paziente che si sta sottoponendo al tampone e il paziente successivo”. Cosi il Dr. Alberto Caputo coordinatore per lo Studio Michelangelo dell’implementazione dei tamponi. “ lo studio Michelangelo è in grado di fare bene ed in sicurezza i tamponi ed è a disposizione dell’Asp per tutti gli assistiti che celermente possono verificare la positività/negatività al Covid-19. Il tampone orofaringeo rapido è un primo mezzo di screening che da un risultato sicuro, è pacifico che se l’esito è positivo si deve ricorrere al tampone molecolare. E’ un periodo molto difficile, siamo in guerra contro un nemico invisibile, per cui non possiamo permetterci leggerezze ma dobbiamo seguire con zelo il Protocollo. Siamo disponibili per i nostri pazienti, siamo disponibili verso i pazienti degli altri medici, mettendo a disposizione il nostro personale e operando in nome e per conto degli altri medici se la Regione ci viene in supporto”. ( Adele Benincasa)