Gratteri: “Terreno concesso solo per la mia sicurezza”

“Con riferimento all’editoriale e all’articolo de il Riformista del 31 marzo 2020, il cui titolo è “L’ospedale regala 8000 mq a Gratteri. Tutto ok?”, corre l’obbligo di precisare quanto segue”. E la premessa con la quale il capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, replica attraverso l’Adnkronos all’articolo pubblicato oggi dal Riformista. “L’editoriale, in prima pagina – spiega Gratteri -, in maniera fuorviante, evidenzia come, in piena emergenza coronavirus, la competente ASP, anziché assumere iniziative per migliorare la tutela della salute dei cittadini, avrebbe concesso allo scrivente un terreno adiacente alla mia proprietà. Detto terreno, pertinenziale all’edificando ospedale di Gerace, evidentemente, a dire del direttore responsabile della testata, avrebbe potuto essere destinato a finalità pubbliche. In realtà, a dire del direttore responsabile, la concessione del terreno allo scrivente contribuirebbe a far divenire gli spazi a mia disposizione – il giardino di mia proprietà e il terreno datomi in comodato – “un gran parco”.
Si aggiunge poi che il comune di Gerace avrebbe chiesto la concessione del terreno ma che detta richiesta sarebbe stata respinta”. Nell’articolo, “a pag. 9 – prosegue il procuratore -, si menziona una delibera della ASP di Reggio Calabria che avrebbe dato in comodato oneroso (100 euro annui) il terreno allo scrivente, per implementare la sicurezza; che detto terreno insiste, secondo quanto evincibile dalla delibera di cui l’articolista è venuto in possesso da fonte anonima, in un’area ove è stato realizzato nel 1985 un presidio ospedaliero completato, ma mai utilizzato; che il comune di Gerace aveva chiesto la restituzione dell’area con esito infruttuoso; che la ASP stava assumendo iniziative per adottare una decisione sulla proprietà in questione, anche per la tutela della pubblica incolumità e il degrado dell’immobile; che la ASP, dopo istanza dello scrivente, avrebbe ottenuto la concessione del terreno attiguo alla struttura ospedaliera per ragioni di sicurezza; che lo scrivente, interpellato, avrebbe evidenziato che l’iniziativa sarebbe partita a seguito di una sollecitazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica; che, ad onta di questa situazione, lascia perplessi che una struttura ospedaliera nata per rappresentare un polo di eccellenza sanitaria, non sia stata mai utilizzata, né venga riconvertita per un uso pubblico, ma venga assegnata in parte a un privato per 10 anni (e ciò in un momento in cui vi è una esigenza sanitaria che sta richiedendo ogni sforzo per riconvertire strutture pubbliche da adibire a plessi ospedalieri per l’emergenza coronavirus)”.

Per “cui – spiega ancora il procuratore -, contrariamente a quanto si legge nell’articolo: nessun favore è stato concesso allo scrivente. La richiesta da me formulata è stata sollecitata dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria; nessun asserito “parco”, composto dal terreno di mia proprietà e dal terreno concesso, verrebbe così creato. E, infatti, altro è l’uso del mio terreno, servente le esigenze della mia famiglia; altro è l’uso del terreno pubblico, strettamente ed esclusivamente legato ad: attività di vigilanza da parte del personale di polizia ivi comandato h 24; attività di manutenzione, consistente nel taglio delle sterpaglie (peraltro a mie spese). In altri termini, nel terreno a me concesso, non verrebbe effettuato alcunché di diverso rispetto a quanto indicato sub 1 e 2. Non avrei necessità di accedervi né di far accedere terze persone, se non per interventi manutentivi e di controllo. Se altro fosse l’utilizzo, sarebbe un abuso. Peraltro, lo rammento, la vigilanza è espletata da personale della Polizia di Stato h 24 che, oltre ad attendere alla mia sicurezza, è tenuto istituzionalmente a verificare il rispetto delle leggi. Anche da parte mia”.
Nessun “pregiudizio – conclude Gratteri – viene recato alle esigenze di tutela della sanità pubblica. La concessione del terreno infatti non impedisce, in alcun caso, all’Autorità sanitaria di valutare il riammodernamento della struttura abbandonata. In quel caso, laddove venissero meno le esigenze di sicurezza, in conseguenza dell’utilizzo della intera proprietà pubblica, nulla osterebbe alla immediata cessazione del rapporto di comodato. Anzi ne sarei ben lieto. Questa è la verità dei fatti”.
(Lro/Adnkronos)

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