Catanzaro, 19 nov. (Adnkronos) – “Non sono in grado di quantificare con precisione, ma abbastanza da far destare l’allarme”. Lo ha detto il capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, ospite di “Il Mix delle cinque”, rispondendo a una domanda su quanto materiale di emergenza Covid di origine criminale stia già circolando nei nostri ospedali. Gratteri, intervistato sul legame tra emergenza Covid e ‘ndrangheta, ha risposto a una serie di domande di Giovanni Minoli, che innanzitutto, in merito ad un maxi-sequestro di dispositivi di protezione e medico sanitari provenienti dall’Asia effettuato a marzo, ha chiesto: “Tutto materiale che se non fosse stato sequestrato sarebbe entrato nel circolo degli strumenti utilizzati nei nostri ospedali?”.
Gratteri ha risposto che “sicuramente sì”, aggiungendo che “c’è una grande richiesta dall’Asia per far arrivare questi dispositivi”. Subito dopo, alla domanda sulla possibilità che “ce ne siano già di questi che non sono stati intercettati e che sono già in circolazione”, Gratteri ha ribadito: “Sicuramente sì. Sicuramente sì”. Più in là Gratteri ha affermato che quindi chi compra “deve fare molta attenzione sulla provenienza, e quindi sul tracciamento di questi prodotti che molte volte non sono a norma. E facile fare attenzione ma è molto facile far finta di non vedere perché i prezzi sono molto più bassi, sono molto più allettanti e quindi si fa finta di non capire salvo quando poi si viene beccati con le mani nella marmellata”, ha concluso il capo della Dda catanzarese.
(Lro/Adnkronos)