“La riforma deve andare avanti e deve decorrere dal primo gennaio 2020. La prescrizione dopo la condanna di primo grado è giusta per tutte le parti del processo, soprattutto per le persone offese che non possono subire una simile mortificazione e non avere alcuna risposta dalla giustizia, spesso dopo anni di attesa e spesso anche per condotte molto gravi che in certi casi hanno portato pure alla morte di un congiunto. Quindi, a scanso di equivoci per quello che sto per dire, ribadisco che è bene che questa riforma parta perché c’è tutto il tempo poi per fare modifiche fondamentali per velocizzare le fasi delle indagini preliminari e quella del dibattimento”. Così il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri in un’intervista a Il Fatto Quotidiano