Roma, 23 giu. (Adnkronos) – Oltre 200 luoghi aperti in più di 150 località d’Italia. Sono questi i numeri dell’edizione speciale delle Giornate Fai, in programma sabato 27 e domenica 28 giugno, durante la quale verranno svelati per la prima volta al pubblico, a pochi mesi dall’accordo tra il Fai e la Fondazione Museo di Palazzo Moroni, gli imponenti Giardini di Palazzo Moroni a Bergamo. Si tratta di oltre quattro ettari di verde tra le mura della Città Alta: l’omaggio del Fai alla città che ha drammaticamente sofferto l’emergenza sanitaria e che necessita di ritrovare il benessere e la bellezza che solo la natura può offrire.
Ad aprire le porte saranno, dunque, parchi e giardini storici monumentali, riserve naturali e orti botanici, boschi, foreste e campagne, alberi millenari e piante bizzarre, sentieri immersi nella natura e passeggiate nel verde urbano, giardini pubblici da riscoprire e giardini privati segreti che si svelano al pubblico, da una sequoia gigante sopravvissuta al disastro del Vajont nel 1963 fino al semenzaio che ogni anno produce il verde urbano della città di Roma. Luoghi che potranno essere visitati in questa edizione speciale delle Giornate Fai, che assume un’inedita veste ‘all’apertò, su prenotazione e nel rispetto delle norme di sicurezza, grazie alla spinta organizzativa dei gruppi di volontari delle delegazioni Fai sparsi in tutto il Paese.
Tra gli alberi monumentali: la Sequoia del Vajont a Longarone (Belluno), 33 metri di altezza e 160 anni di età, tra i pochi sopravvissuti alla tragedia del 1963 che ha raso al suolo il paese con oltre 2.000 vittime, o il Platano di Vrisi a Curinga (Catanzaro), 18 metri di circonferenza del tronco, piantato secondo la tradizione dai monaci del vicino monastero medievale di Sant’Elia Vecchio.
Tra le aree naturalistiche potranno essere visitate la Riserva naturale del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi (Teramo), un tratto di costa incontaminata, tra dune e calanchi, salvata dalla cementificazione grazie a un gruppo di volontari, oggi guide della riserva; tra i borghi storici da scoprire c’è quello di Monesteroli a La Spezia, a picco sul mare in fondo a una scala di 1000 gradini, senza elettricità o metano, vive solo grazie a energie rinnovabili. Da vedere anche Borgo Universo a Aielli (L’Aquila), borgo medievale spopolato a 1000 m slm, che ha ritrovato nuova vita grazie a un progetto di coloratissima street-art.
Sono tanti poi i monumenti all’aperto: Eremo di S. Onofrio al Morrone e Santuario romano di Ercole Curino a Sulmona (L’Aquila), la grotta che nel XIII secolo fu umile rifugio dell’eremita divenuto Papa Celestino V, accanto ai resti di un santuario del III secolo a.C.; Villaggio operaio Pirelli a Milano, un sobborgo di 26 villette costruite nel 1920-1923 per i lavoratori della Pirelli secondo un modello romantico di città-giardino e una concezione ottocentesca di casa-azienda.
(Adnkronos) – Tra i musei d’arte immersi nella natura: Art Park La Court a Castelnuovo Calcea (Asti), progetto di land art firmato da Emanuele Luzzati con sculture contemporanee tra i vigneti delle Langhe e del Monferrato, Patrimonio dell’Unesco; Giardino e Collezione Gori-Fattoria di Celle a Pistoia (Pistoia), una collezione privata di 80 opere d’arte ambientale in un parco-museo premiato tra i più belli d’Italia nel 2019. Tra i giardini urbani, parchi pubblici da riscoprire a Torino, Genova, Bologna e Taranto, e imperdibili l’Aranciera e il Semenzaio di San Sisto Vecchio a Roma, dove dal 1810 si coltivano le piante per il verde pubblico di Roma, comprese le azalee di Trinità dei Monti, tra viali alberati, serre e un’aranciera neogotica, in un angolo di verde urbano sconosciuto tra il Celio e le Terme di Caracalla;
Si potranno visitare inoltre molti orti botanici a Roma, Trieste, Livorno e Sanremo (Imperia), dove si trova il Centro di Ricerca Crea di Orticoltura e Florovivaismo: nel giardino ottocentesco di una villa liberty dove i genitori dello scrittore Italo Calvino fondarono nel 1925 la Stazione Sperimentale di Floricoltura, per fornire supporto scientifico all’allora nascente floricoltura industriale sanremese. Le visite prevedono un contributo minimo, da 3 o 5 euro, con prenotazione online obbligatoria.
(Clt/Adnkronos)