Autocertificazione con l’impegno a sottoporsi a quarantena volontaria e tampone. Sono stati accolti così, al loro arrivo alla stazione di Reggio Calabria centrale, i passeggeri del Frecciabianca provenienti da Roma Termini. Una cinquantina i passeggeri che appena scesi sono stati instradati lungo un percorso guidato, vigilato da poliziotti, volontari dell’Associazione nazionale Carabinieri e personale dell’Asp. Tutti in fila, distanziati l’uno dall’altro, sono identificati e accompagnati dai volontari fino ad un area recintata allestita dopo la biglietteria per essere sottoposti a tampone.
Michela, proveniente da Terni, è in cassa integrazione dopo la chiusura dell’azienda nella quale lavorava. «Ho scelto di tornare – dice – perché cominciavo ad avere anche problemi di tipo economico, considerando che a tutt’oggi non ho ricevuto ancora l’indennità». Un’altra donna, proviene da Napoli. «Ero da mia figlia – racconta – che risiede e lavora lì. Con l’avvio del lockdown e il blocco degli ingressi in Calabria sono rimasta bloccata in Campania. Con l’avvio della fase due ho subito approfittato per tornare a casa». Una ragazza arriva da Napoli. «Lavoro in quella città – ha raccontato – e sono stata tutto questo tempo in casa rispettando i divieti, ma da Natale non vedevo i miei, e considerando che sto lavorando in modalità smart-working, ho scelto di tornare e continuare a farlo da qui, da casa dei miei genitori».