Catanzaro, 12 giu.(Adnkronos) – L’ex prefetto di Cosenza, Paola Galeone, accusata di induzione indebita a dare o promettere utilità, si è rivolta al Tribunale della Libertà di Catanzaro per chiedere la revoca del provvedimento con cui il Gip della città bruzia ha stabilito l’obbligo di dimora a Taranto, la sua città. Per i suoi legali, infatti, le esigenze cautelari sarebbero venute meno in quanto la Galeone non è più prefetto e vive lontano dalla Calabria, dunque non potrebbe inquinare le prove né reiterare il reato.
L’ex prefetto era stata arrestata e posta ai domiciliari nella sua abitazione a Taranto l’1 gennaio scorso, quando gli investigatori l’hanno sorpresa ad intascare una mazzetta di 700 euro dopo la denuncia di un’imprenditrice, Cinzia Falcone, presidente di un’associazione che si occupa di tutela dei diritti delle donne, alla quale la Galeone avrebbe proposto di emettere una fattura fittizia di 1.220 euro così da intascare la quota del fondo di rappresentanza assegnata ai prefetti e che era rimasta disponibile.
In sostanza, dunque, secondo i piani della Galeone, lei si sarebbe dovuta tenere 700 euro e all’imprenditrice, che invece l’ha denunciata, sarebbero dovuti andare 500 euro. Il 17 gennaio scorso il Gip di Cosenza aveva sostituito la misura degli arresti domiciliari con l’interdizione per un anno dai pubblici uffici. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Sud.
(Lro/Adnkronos)