(ANSA) – CATANZARO, 21 LUG – Trentuno persone sono state
rinviate a giudizio nell’ambito del procedimento
“Malapianta-Infectio» istruito dalla Dda di Catanzaro contro le
cosche di Cutro, Mannolo-Zoffreo-Falcone-Trapasso, e le
ramificazioni di queste in Umbria attraverso la famiglia
Ribecco. Il rinvio a giudizio é stati disposto dal gup Gabriella
Logozzo la quale ha accolto la richiesta della pubblica accusa,
rappresentata oggi in aula dal pm Andrea Buzzetti, e ha mandato
a processo tutti gli imputati che avevano optato per il rito
ordinario.
Gli imputai sono accusati, a vario titolo, di associazione
mafiosa, estorsione, usura, riciclaggio, minacce, violenza
privata, traffico di stupefacenti. Saranno parti civili nel
processo, la Regione Calabria assistita dall’Avvocatura
regionale, il Comune di Perugia, il Comune di Cutro, Banca
Unicredit, l’imprenditore vicentino Stefano De Gasperi, Alberghi
del Mediterraneo srl – società che gestisce il villaggio
turistico Porto Kaleo – e Giovanni Notarianni, l’imprenditore
proprietario dello stesso villaggio. vessato per anni dalla
cosca Mannolo e testimone di giustizia cardine in questa
indagine.
Notarianni, assistito dall’avvocato Michele Gigliotti, ha
chiesto un risarcimento di otto milioni di euro. (ANSA).