(ANSA) – CROTONE, 23 MAR – Beni per un valore di 16 milioni
di euro, tra aziende e conti correnti, sono stati sequestrati
dai finanzieri del Comando provinciale di Crotone in esecuzione
di un decreto emesso dalla Procura nell’ambito di una presunta
truffa ai danni dello
Stato consistita nell’aver generato e commercializzato fittizi
crediti d’imposta relativi alle spese sostenute per falsi
interventi edilizi per il «bonus facciate» introdotto dal
“Decreto Rilancio».
In particolare i sigilli sono stati apposti a quote societarie,
compendi aziendali, disponibilità finanziarie, con il blocco sul
portale dell’Agenzia delle Entrate dei crediti compensabili nei
rispettivi cassetti fiscali, riconducibili a 7 imprese (due con
sede a Milano, due in provincia di Crotone, una in provincia di
Modena, una in provincia di Vibo Valentia ed una a Catanzaro) e
8 soggetti (due originari di Crotone, uno della provincia di
Milano, due della provincia di Siracusa, uno di Catanzaro, uno
di Napoli ed uno di Modena) risultati cedenti e cessionarie dei
crediti di imposta fittizi.
Le indagini sono partite dagli approfondimenti sulla posizione
di una società di capitali con sede dichiarata a Milano operante
nel settore della costruzione di edifici residenziali che è
risultata aver ricevuto e ceduto crediti d’imposta per rilevanti
importi, maturati in seguito all’esecuzione di lavori di
rifacimento facciate di alcuni immobili, falsamente documentati
ed in realtà mai avvenuti. Lo sviluppo delle attività
investigative con sopralluoghi, consultazioni di banche dati e
segnalazioni per operazioni sospette e analisi della
documentazione bancaria, ha consentito di delineare un univoco
quadro indiziario circa l’operatività artificiosa dell’azienda,
la falsità dei crediti d’imposta generati e ceduti, la mancata
esecuzione, in tutto o in parte, dei lavori dichiarati. (ANSA).
(ANSA) – CROTONE, 23 MAR – Secondo gli investigatori della
Guardia di finanza, lo schema fraudolento sarebbe stato
sviluppato proprio avvalendosi della possibilità di fruire
dell’agevolazione fiscale mediante il meccanismo dello sconto in
fattura e della successiva cessione del credito ad istituti
bancari o ad altri intermediari finanziari.
La società avrebbe dapprima attestato l’esecuzione degli
interventi di ristrutturazione edilizia esterna, acquisiti
mediante l’opzione dello «sconto in fattura» ,figurando come
fornitore di lavori che ha praticato gli sconti e,
successivamente, avrebbe provveduto ad accettare le
comunicazioni facendo transitare nel proprio cassetto fiscale i
crediti di imposta maturati. Le comunicazioni inserite nella
piattaforma informatica sono state qualificate come documenti
attestanti operazioni oggettivamente inesistenti e, al fine di
rendere più difficoltosa la ricostruzione finanziaria e far
disperdere il profitto del reato, i crediti di imposta sono
stati ceduti a soggetti terzi (persone fisiche e giuridiche), i
quali, a loro volta, li hanno incassati in denaro liquido presso
gli intermediari finanziari interessati. (ANSA).
(ANSA) – CROTONE, 23 MAR – Secondo gli investigatori della
Guardia di finanza, lo schema fraudolento sarebbe stato
sviluppato proprio avvalendosi della possibilità di fruire
dell’agevolazione fiscale mediante il meccanismo dello sconto in
fattura e della successiva cessione del credito ad istituti
bancari o ad altri intermediari finanziari.
La società avrebbe dapprima attestato l’esecuzione degli
interventi di ristrutturazione edilizia esterna, acquisiti
mediante l’opzione dello «sconto in fattura» ,figurando come
fornitore di lavori che ha praticato gli sconti e,
successivamente, avrebbe provveduto ad accettare le
comunicazioni facendo transitare nel proprio cassetto fiscale i
crediti di imposta maturati. Le comunicazioni inserite nella
piattaforma informatica sono state qualificate come documenti
attestanti operazioni oggettivamente inesistenti e, al fine di
rendere più difficoltosa la ricostruzione finanziaria e far
disperdere il profitto del reato, i crediti di imposta sono
stati ceduti a soggetti terzi (persone fisiche e giuridiche), i
quali, a loro volta, li hanno incassati in denaro liquido presso
gli intermediari finanziari interessati. (ANSA).