(ANSA) – VIBO VALENTIA, 14 DIC – Il Tar della Calabria ha
accolto il ricorso di alcune mamme di Vibo Valentia sospendendo
la recente ordinanza del sindaco Maria Limardo con la quale si
disponeva fino al 22 dicembre la chiusura delle scuole fino alla
prima media sulla base dei dati epidemiologici e su suggerimento
del Dipartimento di prevenzione dell’Asp.
I genitori degli alunni dopo aver costituito un comitato, il
“Cip – Chiedo per i Bambini», avevano contestato la decisione
del sindaco «nella consapevolezza – avevano spiegato – che gli
studenti vibonesi dovessero avere gli stessi diritti dei bambini
calabresi, italiani ed europei: tornare in classe in sicurezza.
Perché a Catanzaro, a Reggio, a Cosenza, a Stefanaconi ed in
altri comuni del vibonese si va scuola in presenza e a Vibo si
deve continuare a fare lezione in didattica a distanza?’, era
una delle domande che ponevano al sindaco. E che hanno posto poi
anche alla magistratura amministrativa, la quale ha dato loro
ragione».
Nella sua ordinanza il Tar rileva come «l’indiscriminata
chiusura di tutte le scuole sul territorio del Comune di Vibo
Valentia, rappresenti, anche alla luce del fatto che i dati
epidemici di questo territorio sembrano sostanzialmente in linea
con l’andamento regionale, una misura oltre che non contemplata
dagli atti di governo adottati per fronteggiare l’emergenza,
anche non proporzionata e viziata da una istruttoria
insufficiente e non in linea con i principi giuridici in
materia».
«Adesso tocca al sindaco adeguarsi – fanno sapere i
componenti del comitato – e, a quanto pare, mercoledì si
riapriranno le scuole. Per sei giorni, prima della nuova
chiusura per le vacanze natalizie». (ANSA).