(ANSA) – CATANZARO, 12 NOV – «Mi è stato recapitato il grido
di disperazione di un padre di famiglia addolorato perché sua
figlia, disabile, è chiusa in casa in attesa del risultato del
tampone, dal 29 ottobre». È la denuncia del segretario-questore
dell’Assemblea regionale, Graziano Di Natale, a fronte, è
scritto in una nota, «di una segnalazione pervenuta
all’entourage del Consigliere regionale, sempre pronto a
combattere in maniera costruttiva, episodi di malasanità».
«Si tratta – prosegue – di una bambina con disabilità
cognitive senza terapia, senza possibilità di socializzare per
tutto questo tempo perché isolata in casa. Ad oggi, non si hanno
notizie del tampone, addirittura non sapendo se sia a Cosenza o
se sia stato smistato altrove». Dopo aver manifestato vicinanza
alla famiglia, l’attenzione del vicepresidente della commissione
regionale contro la ‘Ndrangheta, si sofferma sulla deficitaria
situazione del sistema sanitario regionale: «Ai problemi già più
volte elencati bisogna aggiungere il fatto che i numeri
telefonici, che dovrebbero essere utili, risultano essere
perennemente occupati e quando un cittadino riesce a mettersi in
contatto con l’Usca c’è sempre da attendere per conoscere
l’esito del tampone. Non starò con le mani in mano. Sento
l’obbligo di tutelare quelle famiglie sofferenti abbandonate
dalla politica. Sto per dirigermi a Cosenza affinché questa
triste storia possa finire ma, soprattutto, perché questa povera
figlia non deve essere lasciata sola. Come calabrese – conclude
– mi ribello a questo andazzo e mi ritengo indignato. Se da un
lato gli operatori sanitari, ai quali va il mio ringraziamento,
sono in affanno, dall’altro c’è una giunta regionale immobile e
confusionaria che pensa al prossimo appuntamento elettorale
portando avanti quei temi che gli convengono ed abbandonando i
calabresi che soffrono. Io non ci sto, auspico una pronta
inversione di tendenza». (ANSA).