Cosenza: Incassavano il denaro ma non spedivano nulla agli acquirenti on line, 4 arresti

Auto d’epoca e pezzi di ricambioerano gli oggetti maggiormente usati negli annunci pubblicati su noti siti di e-commerce italiani, dietro i quali si nascondevano delle truffe online. Quattro persone, Luca Meringolo, di 33 anni, Vincenzo Naccarato (35), entrambi finiti in carcere, e Mario Meringolo (35) e Simona Rago (26), sono state arrestate nel cosentino dai carabinieri e dagli investigatori della polizia postale che hanno scoperto 60 truffe online perpetrate sull’intero territorio nazionale per un danno complessivo di circa 20mila euro. Tra gli arrestati ci sono due fratelli e la moglie di uno di loro. Il gruppo pubblicava gli annunci copiati da siti stranieri e, una volta incassato il denaro della caparra in realtà non spediva nulla agli ignari acquirenti. Due degli arrestati percepivano anche il reddito di cittadinanza.
«Questa è la frontiera del cyber crime – ha detto il procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo – e presi singolarmente non destano particolare allarme, se non per le vittime che lo subiscono, ma denotano un’aggressione al patrimonio dell’intera collettività fatta con metodi subdoli. Abbiamo individuato un’associazione per delinquere, un gruppo di persone che per professione erano dedite a commettere questi reati e avevano una grande capacità organizzativa. Il tutto è stato ricostruito grazie all’intelligenza degli investigatori». «Sostanzialmente – ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza colonnello Pietro Sutera – il gruppo reperiva da siti esteri annunci relativi a veicoli storici, che venivano ricollocati su piattaforme di vendita online italiane. Da qui partivano delle trattative con ignari clienti, finalizzate, sostanzialmente, ad acquisire quanto prima la caparra, tramite carte Postepay». (ANSA).

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