Una dottoressa del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cosenza è stata aggredita due volte durante il turno notturno del 17 maggio riportando lievi ferite. Un paziente, da tempo in cura presso i servizi psichiatrici dell’Asp di Cosenza, intorno alle 3:00 durante la visita ha scaraventato a terra il pc dell’ambulatorio iniziando a distruggere tutto ciò che era presente nella stanza. Le urla della dottoressa che implorava l’intervento degli operatori degli Istituti Riuniti di Vigilanza ha dopo un pò di tempo indotto i vigilantes ad avvicinarsi ed aiutarla a difendersi.
A distanza di poche ore una donna arrivata in ambulanza in Pronto Soccorso, terminati gli accertamenti e disposto il ricovero in osservazione ha iniziato a scagliarsi contro l’infermiera e la dottoressa che nel tentativo di placare gli animi è stata colpita con diversi calci. L’intervento tardivo degli operatori degli Istituti Riuniti di Vigilanza è stato motivo di biasimo da parte del sindacato Sul Calabria al quale sono iscritti alcuni dei sanitari in servizio presso il Pronto Soccorso dell’Annunziata.
“Riteniamo che la vigilanza non tuteli i lavoratori che sono di fatto abbandonati a se stessi. È una situazione di pericolo costante. Ci chiediamo – afferma all’Adnkronos Aldo Libri Segretario Generale Regionale SUL Calabria – che tipo di garanzie ci siano da parte degli Istituti Riuniti di Vigilanza e che tipo di contratto sia in essere con l’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Da mesi chiediamo un incontro alla Direzione Amministrativa dell’Annunziata con l’obiettivo di mettere in sicurezza il personale medico e paramedico del Pronto Soccorso, ma continuano ad ignorarci”.
Aldo Libri Segretario Generale Regionale SUL Calabria denuncia le gravi criticità presenti nella gestione del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cosenza che hanno portato nei giorni scorsi una dottoressa ad essere aggredita due volte durante il turno notturno. “C’è una responsabilità nel non aver agito e – afferma Libri – nel non aver delineato un programma che consentisse di tutelare lavoratori ed utenti del Pronto Soccorso a cui si accede e si esce da mille varchi con personale, strumenti e medicinali esposti a qualsiasi evenienza. Il triage non funge da filtro e la carenza di personale è un rischioso aggravante”.
Il SUL Calabria in attesa di risposte ha dato mandato ai propri legali di predisporre un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza affinché si faccia chiarezza sulle condizioni nelle quali i sanitari sono costretti ad operare chiedendo contestualmente l’intervento immediato del presidente della Regione Calabria Jole Santelli.
(Mit/Adnkronos)