Comunali:Catanzaro:Boccia,Fiorita e Casalinuovo per cambiare

(ANSA) – CATANZARO, 23 MAR – «La nostra alleanza è a fianco
della Catanzaro che vuol voltare pagina perché questa città è
stata vessata, piegata e sacrificata negli anni pessimi di
amministrazione Abramo. Nicola Fiorita e Aldo Casalinuovo
rappresentano il simbolo di una comunità larga ma anche
l’immagine più bella del movimentismo, della partecipazione,
della rottura con il passato e del riformismo, della serietà di
chi si assume la responsabilità di entrare nelle amministrazioni
pubbliche e di cambiare nel nome delle istituzioni». Lo ha detto
Francesco Boccia, responsabile nazionale enti locali del Pd a
Catanzaro in occasione della presentazione del sostegno di Aldo
Casalinuovo, dopo l’annuncio del ritiro della sua candidatura a
sindaco della città, al candidato della coalizione di
centrosinistra Nicola Fiorita. All’incontro con i giornalisti
oltre a Boccia, Fiorita e Casalinuovo, hanno partecipato il
segretario provinciale dem Domenico Giampà e quello regionale
Nicola Irto.
«Il Pd metterà in campo tutti – ha aggiunto Boccia – e sarà una
campagna elettorale bella, intensa e, sono sicuro, a giugno
festeggeremo una nuova epoca per Catanzaro». Il responsabile dem
enti locali ha usato parole dure per la scelta di Valerio
Donato, candidato civico che ha preso le distanze dal Pd,
partito di cui Donato ha fatto parte, e che ha raccolto consensi
anche nel centrodestra
“Sono umanamente deluso – ha sostenuto Boccia – dal prof.
Valerio Donato, ma questo capita nella vita politica e nella
comunità. Avrei mantenuto questa delusione ma rispettato la sua
scelta se fosse stata davvero civica. Mi pare però che sia una
scelta che va a destra e questo mi lascia molto molto
amareggiato perché questa destra di Catanzaro è tra le peggiori
d’Italia». «Al di là dei disastri creati dall’Amministrazione
Abramo – ha detto ancora Boccia – qui c’è la necessità di una
bonifica profonda di gruppi di potere che hanno messo le mani
sulla città e questi gruppi si stanno nascondendo dietro la
candidatura di Donato. Tutto ciò ci fa male. Inoltre, non c’è un
militante o elettore di destra che alzi la testa e rivendichi
con orgoglio la propria identità. Ci sono i soliti poteri forti
che cercano di nascondersi, con una sorta di passamontagna
dietro a chi ha calpestato i suoi principi, per non farsi
riconoscere, ma sono sempre gli stessi». (ANSA).

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