(ANSA) – CATANZARO, 13 NOV – Venti anni di reclusione: è la
condanna chiesta per Leonardo Sacco, l’ex governatore della
confraternita Misericordie di Isola Capo Rizzuto, condannato in
primo grado, con rito abbreviato, a 17 anni e 4 mesi di
reclusione con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito del
processo «Jonny» contro le cosche di ‘ndrangheta Arena e
Nicoscia che riguarda, tra l’altro, la gestione del Centro di
accoglienza richiedenti asilo (Cara) «Sant’Anna» di Isola Capo
Rizzuto. Nel corso della requisitoria d’appello, il sostituto
procuratore antimafia Domenico Guarascio, applicato come
sostituto procuratore generale, ha chiesto una parziale riforma
della sentenza. Oltre alla condanna per Sacco, il pm ha chiesto
la condanna a 20 anni di reclusione per Antonio Poerio, Angelo
Muraca e Fernando Poerio; a 5 anni per Stefania Muraca; a 14
anni per Antonio Poerio (di 39 anni); a 10 anni per Mario
Manfredi; a 8 anni per Domenico Mercurio; a 10 anni per Mario
Ranieri; a 3 anni per Silvia Muraca; a 12 anni per Mario
Guareri; a 3 anni per Maria Morrone; a 14 anni e 4 mesi per
Santo Tipaldi. Nel resto il pm ha invocato la conferma della
sentenza di primo grado emessa il 18 giugno 2019.
Il prossimo 15 gennaio è prevista la conclusione delle
discussioni delle parti civili: l’avvocato Michele Giogliotti
per Antonio Frustaglia e Frank Mario Santacroce per le
Misericordie. Le accuse contestate, a vario titolo, vanno
dall’associazione mafiosa, all’estorsione, porto e detenzione
illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione
ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche
forniture e altri reati di natura fiscale. (ANSA).