Catanzaro: Corruzione e peculato, indagato ex consigliere regionale e due consiglieri comunali

Reggio Calabria, 15 dic.(Adnkronos) – – I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo ai fini della confisca di 37.682,80 euro nei confronti di Claudio Parente, ex Consigliere regionale della Calabria, nonché ex capogruppo di Forza Italia nella stessa assise, indagato per peculato e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Il sequestro, emesso dal Gip di Catanzaro su richiesta della locale procura, poggia sulle indagini dirette dal sostituto procuratore Graziella Viscomi, con il coordinamento dell’Aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, e che vede coinvolti anche due Consiglieri comunali di Catanzaro, Francesco Gironda e Giuseppe Pisano, indagati per corruzione in relazione a un atto contrario ai doveri d’ufficio.
L’inchiesta nasce da due specifiche vicende: la prima fa riferimento all’approvazione di una delibera da parte del Consiglio comunale di Catanzaro (la n. 95/2018), con la quale il 13 settembre del 2018 l’assise municipale deliberò favorevolmente (anche con il voto di Gironda e Pisano) alla possibilità di cedere un terreno di proprietà comunale all’associazione interregionale “Vivere insieme”, attiva soprattutto nel settore dei servizi sanitari convenzionati. Quanto alla seconda vicenda, attiene all’assunzione, da parte di Parente, del fratello del Consigliere comunale Gironda e della convivente del Consigliere comunale Pisano, come suoi collaboratori, a tempo determinato, nella “struttura speciale” in Consiglio regionale.

Dalle indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, sarebbe emerso che le due vicende sono collegate da un accordo corruttivo fra i tre indagati. Parente, infatti, risulterebbe essere l’amministratore di fatto dell’associazione “Vivere insieme”, nel cui interesse venne approvata la delibera 95/2018, mentre Gironda e Pisano, dopo aver assecondato le presunte richieste dell’ex consigliere regionale, ne avrebbero ricavato come contropartita l’assunzione dei due congiunti nella “struttura speciale” dello stesso Parente. Il quale, dunque, allo scopo di ricompensare i due consiglieri comunali, si sarebbe appropriato dei fondi regionali, destinati a reclutare personale per la propria “struttura speciale”, utilizzandoli indebitamente per remunerare il fratello e la convivente dei due consiglieri comunali. La somma sequestrata, pari a 37.682,80 euro, costituisce quindi il profitto del delitto di peculato commesso da Parente e corrisponde al totale dei compensi erogati dal Consiglio regionale della Calabria ai due congiunti di Pisano e Gironda.
(Lro/Adnkronos)

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