“Io mi vergogno di far parte del Consiglio comunale più indagato d’Italia. Mi vergogno da padre e da imprenditore. C’è una responsabilità politica del sindaco Sergio Abramo che è sparito e del presidente del Consiglio che non si è dimesso”. Lo ha affermato, ospite di “Non è l’Arena” su La7, Fabio Celia, uno dei cinque consiglieri comunali dimessisi con l’esplosione del caso “Gettonopoli”. Celia ha chiesto ai consiglieri di maggioranza di dimettersi perché, ha detto, “gestire i milioni di Agenda urbana e il nuovo Piano regolatore non è possibile con il Consiglio più indagato d’Italia. Senza la trasmissione, finiva a tarallucci e vino”.
(Lro/Adnkronos)