Callipo assente alla proclamazione di Santelli: “Avvisato in ritardo e mi trovavo fuori sede”

Pippo Callipo candidato alla presidenza della Regione Calabria del centrosinistra ieri assente alla proclamazione della neogovernatrice Jole Santelli dirama una nota per chiarire la propria posizione.  “La campagna elettorale è ormai passata, – afferma Callipo – è in via di completamento anche la fase della proclamazione degli eletti ma, al netto delle belle parole, i problemi quotidiani dei calabresi restano tutti drammaticamente attuali. Chi perde, benché sia il portavoce dell’opposizione e rappresenti circa 245mila calabresi, viene sempre considerato poco, rispetto a chi vince, e devo constatare che ciò è avvenuto anche nei passaggi istituzionali propedeutici alla formazione del nuovo Consiglio regionale. Al contrario di altri che evidentemente lo hanno saputo per tempo, la persona che era stata delegata alla presentazione delle liste della mia coalizione è stata avvisata solo sabato mattina alle 8:50 della imminente proclamazione ed essendo io fuori sede non ho potuto essere presente”.

“Un dettaglio formale che – sostiene Callipo – rende l’idea di come vadano le cose in Calabria e che mi sembrava doveroso chiarire per spiegare la mia assenza. Nessuno ovviamente pretende che in pochi giorni vengano affrontate tutte le gravi emergenze che incombono sui territori, – dichiara Pippo Callipo – trovo comunque avvilente che si continui a parlare solo delle trattative per le postazioni di potere, o di vecchie e nuove correnti di partito, senza che si intraveda una vaga idea di come provare a invertire la rotta. Non una parola su come contrastare l’emorragia dei giovani e l’abbandono dell’entroterra. La situazione che ho toccato con mano fa tremare le vene ai polsi. Nei paesi delle aree interne si vivono situazioni allarmanti: i cittadini subiscono la spoliazione continua di servizi fondamentali, moltissime persone in condizioni di disagio non hanno alcuna forma di assistenza”.
“Diversi sindaci – prosegue Pippo Callipo – devono lottare per non far chiudere le scuole elementari perché mancano i numeri minimi necessari a mantenere le classi. La meritocrazia, inoltre, continua a essere calpestata e i nostri ragazzi migliori sono costretti a partire per vedere riconosciute altrove le loro competenze. Chi come me continua a coltivare la speranza di una nuova Calabria deve innanzitutto dare voce ai territori e misurarsi con la realtà che ogni giorno vivono migliaia di calabresi. Ha il dovere di farlo – conclude Callipo – chi ha un ruolo di opposizione e ha il dovere di farlo soprattutto chi è stato incaricato dalla volontà popolare di governare nell’interesse della collettività. Non si può perdere altro tempo in consumate liturgie di potere, la Calabria sta affondando nell’indifferenza”.
(Mit/Adnkronos)

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